Antica famiglia fiorentina il cui capostipite è ritenuto un Averardo da Figline, che viveva nel 1178. Un suo discendente, Ristoro, fu notaio (1299); fu un altro ser Ristoro di Jacopo a fissare il nome della casata stabilendola a Firenze, dove (1383) fu notaio della signoria. Da un suo figlio Silvestro nacque Antonio, ricco mercante, gonfaloniere di giustizia (1443). Un figlio di Antonio, Giovanni (1419-1494), fu dei Priori, dei Dieci di Balia, gonfaloniere di giustizia. Francesco di Averardo fu fatto conte palatino da Leone X (1515), mentre dalle tendenze medicee della famiglia si discostarono Francesco di Guglielmo e Niccolò di Francesco, di parte repubblicana. Nel sec. 16º diversi membri della famiglia raggiunsero alti gradi ecclesiastici: Bartolomeo fu arcivescovo di Trani (1551); Lorenzo e Lodovico successivamente vescovi di Bitetto (1528 e 1552). Nel sec. 18º Anton Maria di Averardo fu ministro di Pietro Leopoldo; nel sec. 19º si distinse Luigi (v.).