SERRA San Bruno (A. T., 27-28-29)
Comune e paese della provincia di Catanzaro in Calabria. Il centro sorge a 800 m. s. m. in un'ampia umida conca delle Serre, già bacino lacustre quaternario, circondata da monti boscosissimi di faggi e di abeti e attraversata dal fiume Ancinale. Sorse alla fine del sec. XI o al principio del seguente, vicino alla celebre certosa di S. Stefano del Bosco, fondata da S. Brunone di Colonia, certosino di Grenoble, su terreni boscosi concessigli da Ruggiero il Normanno nel 1090. Il nome accenna a una serra o "segheria" forse preesistente; l'aggiunta S. Bruno è del sec. XIX. Il paese, rimasto sino al 1765 in soggezione feudale della Certosa, si sviluppò con l'affermarsi di una svariata attività a tradizione artigiana (lavorazione del legno, della pietra, del ferro battuto, ecc.), che ne impronta tuttora l'aspetto e la vita economica e che diede spesso pregevoli frutti artistici, anche per influsso degli artisti forestieri, taluni non italiani, che lavorarono continuamente alla Certosa. Questa sorge, nei fabbricati moderni costruiti dopo il terremoto del 1783 e lungo tutto il sec. XIX, sul limitare del grande bosco di abeti, detto di Santa Maria, ove S. Brunone fondò il suo primo eremo. Delle grandiose costruzioni iniziate nel sec. XIV e condotte sino al XVII rimane la bella facciata di granito locale di una grande chiesa del sec. XVI con porticato antistante di età posteriore. Resti dei tesori artistici salvati nel 1783 si trovano in alcune chiese del paese dalle belle facciate di tardo barocco, opera di artisti locali della fine del secolo XVIII e del principio del XIX. Nella chiesa dell'Addolorata si conserva il grande ciborio di pietre e marmi pregiati costruito per la Certosa da Cosimo Fanzaga e aiuti tra il 1631 e il 1647. Serra San Bruno ha una scuola professionale e artistica in cui si cerca di conservare e avvivare la tradizione artigiana locale. È centro notevole di villeggiatura estiva e di transito (servizî automobilistici pubblici per Soverato e Vibo Valentia) e attende di essere raggiunta dalla ferrovia complementare Ionio-Tirreno, che per ora giunge a Chiaravalle Centrale e Mileto. La popolazione era di 5440 ab. nel 1861; di 6497 nel 1901; di 6849 nel 1931, tutta accentrata. La superficie territoriale è di kmq. 45,06.
Bibl.: D. Taccone Gallucci, Memorie storiche della Certosa dei Ss. Stefano e Brunone in Calabria, Napoli 1885.