SERPIERI
. Famiglia di patrioti e di industriali del Risorgimento. I suoi membri più degni di nota sono: Enrico, nato a Rimini da Giambattista e Maria Aducci il 9 novembre 1809. Laureatosi a Bologna, in medicina, nel 1828, partecipò ai movimenti liberali del tempo e, implicato nel processo contro Eusebio Bartetti e Felice Orsini, si ebbe dal governo pontificio nel febbraio 1845 condanna di carcere a vita. Liberato nel 1846, fu nel 1849 eletto membro della Costituente romana e si trovò alla difesa di Roma, dove strinse amicizia con Garibaldi. Andatosene poi in esilio, si stabilì in Sardegna e là, nel territorio di Iglesias, si diede a sfruttare le scorie delle antiche miniere di piombo argentifero, iniziando per conto suo e promovendo una attività mineraria fortunata e benefica per sé e per il paese. Costituito il regno d'Italia il S. fu nel 1866 eletto deputato, con votazione plebiscitaria. Morì a Cagliari l'8 novembre 1872.
Sul solco del padre camminò il figlio Giambattista nato egualmente a Rimini, il 23 marzo 1832, egualmente partecipe ai fatti del'48-49 nel Veneto e a Roma, poi esule a Genova dove studiò matematica. Dopo qualche anno nelle miniere di Sardegna, si stabilì a Marsiglia, presso una banca, guadagnandosi stima e fiducia dei dirigenti. Poté allora procurar appoggi finanziarî all'industria paterna e progettare altre e maggiori iniziative del genere in Grecia, sulla base di informazioni fornitegli da Orazio Antinori, l'esploratore africano. Compiute lunghe e faticose ricerche e studî sul posto, ottenuta dal governo greco la concessione gratuita delle scorie, procuratosi in Francia il necessario finanziamento, il S. diede vita alla impresa del Laurium, che assunse in breve proporzioni grandiose. Dove era una landa deserta, sorse ben presto una piccola città che il S. chiamò Ergoestiria (città del lavoro), divenuta anche sede di una fiorente colonia italiana. Il governo greco, aperti gli occhi su quella ricchezza, cercò di revocare la concessione (e ne nacque anzi una lunga contesa diplomatica coi govemi italiano e francese, dal 1871 al 1873): ma il S. pur riconoscendo il diritto di proprietà della Grecia, poté conservare il suo diritto di sfruttamento e anche quell'alta posizione morale che era riuscito a conquistarsi nel paese. Allargò anche il giro dei suoi affari e delle sue imprese. Fece acquisti di miniere in Turchia. In Italia, comprò le miniere di rame di Montecatini e partecipò all'appalto per le miniere dell'Alba. Uomo dinamico, due volte fu candidato politico, portato dall'elemento liberale-costituzionale. Beneficò largamente le colonie italiane di Atene e del Pireo. Morì ad Atene il 17 ottobre 1897 e il suo nome è tuttora popolarissimo in Grecia.
Achille S., nato a Rimini il 20 luglio 1849 da Giuseppe e Teresa Pallotta, morto ivi il 20 dicembre 1909, fu con Garibaldi in Trentino nel 1866 e fece l'anno dopo la campagna dell'Agro Romano. Partecipò successivamente ai tentativi repubblicani e fu tra gli arrestati di Villa Ruffi nel 1874.
Bibl.: La Guardia nazionale italiana, 13 marzo 1849; A.M. Ghisalberti, Documenti su una mancata evasione di Felice Orsini, in Rassegna stor. del Risorgimento, a. XX, fasc. 1°; G. C. Mengozzi, F. S., in Libertas perpetua (Museum), a. III (XVII), fasc. 1°.