serotino
È in primo luogo un aggettivo che si riferisce al calar della sera: Noi andavam per lo vespero, attenti / oltre quanto potean li occhi allungarsi / contra i raggi serotini e lucenti (Pg XV 141); la stella di Venere due fiate rivolta era in quello suo cerchio che la fa parere serotina e matutina (Cv II II 1, e cfr. Busnelli-Vandelli).
In Cv IV II 10 s. è sostantivato: dice santo Iacopo apostolo ne la sua Pistola: " Ecco lo agricola aspetta lo prezioso frutto de la terra, pazientemente sostenendo infino che riceva lo temporaneo e lo serotino, per evidente influsso di un passo dello pseudotomista commento a Iac. Epist. 5, 7, che chiarisce anche il senso del termine in questa seconda accezione: " donec accipiat temporaneum, idest fructum primitivum vel praematurum ante generalem maturitatem, et serotinum, idest fructum permaturum ".