serie numerica, criteri di convergenza per una
serie numerica, criteri di convergenza per una condizioni necessarie e/o sufficienti per stabilire se una serie numerica converge (diverge o è indeterminata). Il criterio di → Cauchy dà una condizione necessaria e sufficiente per la convergenza della serie
e basta per esempio per garantire che la serie armonica
diverge. Una condizione necessaria per la convergenza è data dalla condizione
Le condizioni sufficienti (cui usualmente ci si riferisce con il termine criteri) per le serie numeriche si suddividono in:
• criteri per serie a termini positivi (o non negativi);
• criteri per serie con termini di segno alterno;
• criteri per serie con termini di segno qualsiasi (o nel campo complesso, per esempio il criterio di → Abel).
Per le serie a termini di segno alterno il criterio principe (e sostanzialmente unico) è il criterio di → Leibniz. Per serie generiche, l’unica possibilità generale è quella di verificare la assoluta convergenza, e quindi di ricondursi a serie a termini positivi. Moltissimi sono invece i criteri che sono stati introdotti, soprattutto nel xix secolo, per studiare casi sempre più complicati di serie a termini positivi. Dopo aver notato che una serie a termini non negativi può solo convergere o divergere a +∞, si stabilisce il criterio del confronto. Va premesso che la serie
si dice maggiorata dalla serie
se, per ogni n ∈ N, risulta an ≤ vn, e minorata dalla serie
se, per ogni n ∈ N, si ha un ≤ an (rispettivamente le altre due serie sono dette maggiorante e minorante). Il criterio del confronto stabilisce allora che la serie
converge se una sua serie maggiorante
converge, e diverge se diverge una sua serie minorante
Usualmente la scelta degli un o dei νn si esegue in modo da semplificare l’espressione dei termini e ricondursi a una serie nota, per esempio la serie geometrica o una serie armonica generalizzata. Al criterio del confronto si riconducono i classici criteri: il criterio del rapporto, o criterio di d’→ Alembert, e quello della radice che stabilisce che la serie a termini non negativi
converge se, posto se possibile
si ha l < 1, mentre diverge se l > 1 o l = 1+. Al criterio del confronto si riconducono anche i criteri più articolati di → Raabe, → De Morgan e → Kummer.
Il criterio del confronto si estende considerando il rapporto tra due serie con il cosiddetto criterio del confronto asintotico che stabilisce che se an ∼ bn per n → ∞, allora
converge (diverge) se
converge (diverge). Un analogo criterio di confronto si può stabilire confrontando la serie con un → integrale improprio ed è detto criterio integrale di convergenza: date una serie
a termini positivi e non crescenti e una funzione ƒ(x) definita per ogni x ≥ 1, tale che ƒ(n) = an per ogni n, allora se l’integrale improprio
è convergente, converge anche la serie data; se è divergente, diverge anche la serie data.
Altri criteri di convergenza sono quello di condensazione, dovuto a Cauchy, e il criterio di → Gauss, che si applica ogniqualvolta il rapporto an+1/an tra due termini successivi si esprime come una funzione razionale di n. Questi criteri sono riportati nelle tavole dei criteri di convergenza per una serie numerica.