SERENA DI LAPIGIO, Ottavio
Uomo politico, giureconsulto e scrittore, nato ad Altamura il 18 agosto 1837, morto a Roma il 7 gennaio 1914. Discendente da un'antica famiglia patrizia pugliese - già agl'inizî del sec. XV in possesso del feudo di Lapigio - figlio dell'economista, giurista e letterato Gennaro (1810-1884), fu nella prima gioventù fra i cospiratori per l'unità d'Italia a Napoli, fra i dirigenti del comitato insurrezionale provinciale del Barese, segretario del governo provvisorio di Altamura e di Bari nel 1860. Coadiuvò Saverio Baldacchini, presidente del consiglio generale d'istruzione pubblica, nel riordinamento della pubblica istruzione nel Napoletano, ed è sua esclusiva opera la collezione delle leggi e regolamenti dal 1806. A Torino fu segretario di gabinetto del ministro F. De Sanctis. Nel 1864 impiantò in Napoli la scuola di applicazione per gl'ingegneri. Nel 1867, ritornò alla natia Altamura, iniziandovi la sua carriera politica e amministrativa. Appartenne alla Destra, e fu per molti anni Presidente del Consigio provinciale di Terra di Bari, deputato al parlamento per sette legislature: delegato straordinario all'amministrazione dei comuni di Altamura, di Barletta, e, nel 1896, di Napoli; per tre anni prefetto del regno; consigliere di stato dal 1891; sottosegretario di stato per l'interno nel 1896-98; senatore del regno dal 1898 e questore del senato; nel 1908 Presidente della R. Commissione d'inchiesta al Ministero della pubblica istruzione; presidente onorario del Consiglio di stato. Membro del Consiglio superiore degli archivî di stato, è tuttora compulsata la relazione sul riordinamento di questi da lui presentato nel 1882 alla camera dei deputati. Istituitasi nel 1907 la V Sezione del Consiglio di stato, ne fu il primo presidente. Appassionato di studî storici giuridici e letterarî, illustrò in numerosi scritti le memorie della città di Altamura.