PATTA, Serafino
– Milanese, nacque intorno al 1580. Nulla si sa della famiglia d’origine, né si conosce il suo nome al secolo.
Monaco benedettino della Congregazione cassinese, emise la professione l’11 luglio 1595 a Pavia nel monastero dei Ss. Spirito e Gallo (Durante-Martellotti, 1989, p. 263). Attivo come compositore e organista, è noto essenzialmente attraverso le proprie opere musicali a stampa superstiti, tutte pubblicate a Venezia per i tipi di Vincenti (1606-13 e 1619) o di Gardano presso Magni (1614): esse documentano numerosi trasferimenti da un monastero all’altro.
Nel 1606, organista a Cesena nell’abbazia di S. Maria del Monte, pubblicò Missa, psalmi, motecta ac litaniae in honorem Deiparae Virginis quinque vocibus, dedicati all’abate Modesto da Piacenza con allusione a benefici da lui ricevuti. L’opera vede già introdotto l’uso del basso continuo («infima pars pro organo continuata») e comprende una Missa Caro D. BM. [Beatae Mariae], un Domine ad adiuvandum, i cinque salmi da vespro per una festa mariana, un Magnificat, otto falsi bordoni degli otto toni, cinque mottetti collocabili in loco antiphonae (l’ultimo, a tre voci, «non si può cantare senz’organo») e le litanie lauretane: si tratta dunque di un prontuario di musica liturgica affine a quelli di Francesco Terriera (1601), Giovanni Righi (1606) e Pompeo Signorucci (1608), precursori delle Sanctissimae Virgini Missa senis vocibus ac Vesperae pluribus decantandae di Claudio Monteverdi (1610).
Nel 1609, organista nel monastero di S. Pietro a Reggio nell’Emilia, pubblicò i Sacra cantica concinenda una, duabus et tribus vocibus, cum litaniis B. Mariae Virginis quinque vocibus, dedicati al procuratore generale della Congregazione cassinese Valeriano Degani, suo concittadino e insigne matematico, descritto come amico e compagno di dotte dissertazioni; la raccolta di 30 mottetti più le litanie fu riedita, senza dedica, nel 1611. Traccia della residenza reggiana è l’inclusione di due brani (un mottetto a due voci e l’Agnus Dei conclusivo delle litanie) approntati da Aurelio Signoretti, maestro di cappella nel Duomo locale.
Nel 1613, organista a Pavia nel monastero del S. Salvatore, pubblicò Sacrorum canticorum una, duabus, tribus, quatuor et quinque vocibus … Liber secundus; la dedica alla Madonna consentì all’autore di offrire i singoli brani a varie personalità (il presidente e diversi abati della Congregazione cassinese, poeti come Angelo Grillo o Anna Maria Turri, fisici, giureconsulti, musicisti attivi a Milano, Bologna, Urbino, Torino, Pavia, Ravenna e Reggio) e dunque di esibire una vasta rete di relazioni.
Nel libro-parte del Canto le musiche sono precedute da otto componimenti poetici latini e volgari, dove l’autore è esaltato al di sopra delle Muse e di Apollo, Orfeo e Anfione per la dolcezza delle melodie. L’opera comprende, oltre al Magnificat finale, 39 mottetti, dei quali 12 a una voce, 15 a due, 5 a tre, 4 a quattro e 3 a cinque, in varie combinazioni di registri, oltre a 6 canzoni francesi da suonare (5 a due voci e una a quattro).
Nel 1614, ancora organista a Pavia, pubblicò un libro di Motetti et madrigali «per cantare solo nell’organo, clavicordo, chitarone et altri istromenti»: sono 13 mottetti latini alternati con 12 madrigali volgari cavati dai Pietosi affetti dell’abate cassinese Angelo Grillo, cui peraltro la raccolta è dedicata.
Si tratta di esempi precoci di monodia devozionale, che si collocano sulla linea stilistica del Canoro pianto di Maria Vergine sopra la faccia di Christo estinto apparso l’anno prima presso lo stesso editore (Magni), una collettanea di 23 madrigali a una voce più un dialogo a due «da cantar nel chitarone o altri instromenti simili» sopra le Essequie di Christo di Grillo, curata da un altro confratello, Angelico Patto (quasi un omonimo; ma cfr. Durante-Martellotti, p. 257 nota 159).
Nel 1619, tornato nell’abbazia di Cesena, Patta licenziò gli Psalmi integri cum duobus canticis Beatae Mariae Virginis ad vesperas totius anni quinque vocibus in organo concinendi, dedicati al concittadino Graziano Trizio, abate di S. Paolo fuori le Mura a Roma. L’opera comprende due intonazioni di Domine ad adiuvandum, Dixit Dominus e Magnificat (in stile corrente, senza organo, e in stile concertato, senza intonazione in canto piano), una di Confitebor e Beati omnes (in stile corrente) e di Beatus vir, Laudate pueri, Laudate Dominum omnes gentes, Laetatus sum, Nisi Dominus, Lauda Ierusalem, Credidi, In convertendo e De profundis (in stile concertato), oltre che falsi bordoni per In exitu Israel, Memento Domine David e Domine probasti. La collettanea Symbolae diversorum musicorum (Venezia, Vincenti, 1620; rist. 1621), promossa e curata dal cantore pavese Lorenzo Calvi, accoglie infine il mottetto inedito a quattro voci Ad te desiderat anima mea, insieme con altri 71 dovuti a compositori attivi in area padana.
La lettera dedicatoria degli Psalmi integri, in data 1° novembre 1619, fissa il terminus post quem della morte di Patta.
Fonti e Bibl.: J. Roche, North Italian Church Music in the Age of Monteverdi, Oxford 1984, pp. 27, 45, 93; P. Fabbri, Monteverdi, Torino 1985, p. 162; E. Durante - A. Martellotti, Don Angelo Grillo O.S.B., alias Livio Celiano: poeta per musica del secolo decimosesto, Firenze 1989, pp. 257 s., 263 s., 463, 480; F. Piperno, Corelli e il ‘concerto’ seicentesco: lettura e interpretazione dell’Opera VI, in Studi corelliani IV. Atti del IV Congresso internazionale… Fusignano, 1986, a cura di P. Petrobelli - G. Staffieri, Firenze 1990, p. 360 nota 6; R.L. Kendrick, Celestial sirens: nuns and their music in early modern Milan, Oxford - New York 1996, ad ind.; M. Toffetti, Per una bibliografia della canzone strumentale milanese, in Ruggero Giovannelli «musico eccellentissimo e forse il primo del suo tempo». Atti del Convegno internazionale… Palestrina e Velletri, 1992, a cura di C. Bongiovanni - G. Rostirolla, Palestrina 1998, ad ind.; Ead., «Et per che il mondo non entri in sospetto di adulatione […]»: titoli e dedicatorie delle canzoni strumentali sullo sfondo dell’ambiente musicale milanese fra Cinque e Seicento, ibid.; Ead., Le canzoni francesi e le sonate di un ‘illustre musicista cremonese’: il “Primo Libro” di Nicolò Corradini (Venezia 1624), in Intorno a Monteverdi, a cura di M. Caraci Vela - R. Tibaldi, Lucca 1999, p. 466; J. Kurtzman, The Monteverdi Vespers of 1610: music, context, performance, Oxford - New York 1999, pp. 106, 153 s., 169, 173-175, 180; J. Roche, P., S., in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, London 2001, XIX, p. 236; G. Morche, P., S. in Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Personenteil, XIII, Kassel 2005, coll. 191 s; R.L. Kendrick, Riflessioni sulla sorte della musica nella congregazione cassinese, in Barocco Padano 4, a cura di A. Colzani - A. Luppi - M. Padoan, Como 2006, pp. 445, 447 s., 455; Id., Devotion, piety and commemoration: sacred songs and oratorios, in The Cambridge history of seventeenth-century music, a cura di T. Carter - J. Butt, Cambridge 2006, pp. 328, 331.