CERULLI IRELLI, Serafino
Nacque a Teramo il 10 apr. 1873 da Giuseppe Cerulli e Giuseppina Irelli, appartenenti ad una famiglia abruzzese di scienziati e uomini politici, che rappresentò il collegio di Giulianova in Parlamento; uno zio paterno, Vincenzo Cerulli, fu astronomo di chiara fama. Cresciuto in questo clima, il C., dopo aver compiuto gli studi classici nel 1891 a Teramo, venne a Roma per frequentare la facoltà di scienze e si laureò in geologia nel 1895. Da allora si dedicò agli studi paleontologici.
Dopo la laurea si recò a Monaco di Baviera per perfezionarsi alla scuola di K. A. Zittel, allora punto di riferimento per i paleontologi di tutto il mondo, ove rimase due anni. Nel 1905 ottenne il posto di assistente nell'istituto di geologia e paleontologia dell'università di Roma presso il paleontologo A. Portis; in questa sede svolse tutta la sua attività di studioso. Il suo campo di interesse fu quasi esclusivamente la malacologia fossile ed in particolare le faune malacologiche del Pliocene e Pleistocene del Lazio e dell'Abruzzo. La sua produzione scientifica culminò con la pubblicazione della grande monografia sulla Fauna malacologica mariana, che gli valse fama internazionale e lo pose tra i maggiori specialisti di Molluschi quaternari marini dell'epoca.
Principalmente per questa opera il giacimento di Monte Mario in Roma, oggi purtroppo quasi del tutto scomparso, è conosciuto in tutto il mondo come una inesauribile miniera di fossili, Molluschi in massima parte, che sono i testimoni della ricca e variata vita che fiorì nelle condizioni favorevoli offerte dal mare plio-pleistocenico laziale. Prima di questa opera non si avevano per queste faune che elenchi di specie e qualche nota sporadica senza sussidio di illustrazioni; mancava una monografia organica, condotta con rigore scientifico e soprattutto mancavano illustrazioni delle specie descritte ed in particolare di quelle di nuova istituzione. Le ricche collezioni dell'istituto ove lavorava permisero al C. di compiere questo studio organico di grande mole e di validissimo impegno, che gli richiese dieci anni di intenso lavoro. Esso consta di otto parti, che vennero via via pubblicate dal 1907 al 1916 nella Palaeontographia italica di Pisa; comprende più di cinquecento pagine ed è corredato di sessanta nitide tavole fototipiche in cui sono illustrate circa ottocento specie di cui cinquanta nuove per la scienza. Fino ad oggi si può dire non ci sia lavoro di malacologia quaternaria che non lo ritenga come fonte primaria.
Il C., oltre alla ricerca vera e propria, dimostrò il suo interesse alla scienza con la preziosa opera che svolse per il potenziamento delle collezioni dei musei dell'istituto, che arricchì di esemplari rari raccolti durante i suoi viaggi. Una lunga e disinteressata attività dedicò per un quarto di secolo alla Società geologica italiana di cui fu tesoriere, segretario, bibliotecario ed infine commissario. Egli la vivificò e sostenne, ne propugnò il trasferimento nell'università, ne ordinò la biblioteca addossandosene tutte le relative spese.
Morì a Roma il 16 genn. 1946.
Opere: Molluschi fossili del Pliocenico della provincia di Teramo, in Boll. d. Soc. geol. it., XV (1896), 1, pp. 9 ss.; Contr. allo studio del Pliocene della prov. di Teramo, in Riv. abruzzese di scienze,lett. ed arti, XI (1896), pp. 3-47; I Molluschi fossili pliocenici di Palombara Sabina-Marcellina, in Boll. d. Soc. geol. it., XVII (1898), 1, pp. 88-93; Sopra i Molluschi fossili di M. Mario,ibid., XXIV (1905), 1, pp. 191-194; Fauna malacologica mariana, in Palaentographia italica, XIII (1907), pp. 65-140, tavv. III-XII; XIV (1908), pp. 1-64, tavv. I-XII; XV (1909), pp. 125-214, tavv. XIII-XXIII; XVI (1910), pp. 23-70, tavv. III-VI; XVII (1911), pp. 229-276, tavv. XXI-XXVI; XVIII (1912), pp. 141-170, tavv. XXIII-XXV; XX (1914), pp. 183-278, tavv. XV-XXIII; XXII (1916), pp. 171-220, tavv. XX-XXIV.
Bibl.: Necrologio di G. Checchia-Rispoli, S. C. I., in Boll. d. Soc. geol. it., LXV (1946), pp. 5-9; F. P. Bonadonna, Studi sul Pleistocene delLazio, V, La biostratigrafia di Monte Mario e la "Fauna malacologica mariana" di C. I., in Mem. d. Soc. geol. it., VII (1968), pp. 261-321 (con 16 figg. nel testo).