SEPRIO
Si designava nel Medioevo con questo nome un territorio a nord-ovest di Milano.
I suoi confini sono indicati con precisione nel trattato di Reggio dell'11 febbraio 1185, col quale l'imperatore concesse ai Milanesi le regalie che l'impero aveva nell'arcivescovato di Milano e nei contadi del Seprio, della Martesana, della Bulgaria, di Lecco e di Stazzona: Comitatum autem Seprii, in quo superius regalia eis concessimus, sic intelligimus sicut in privilegio nostro distinctum est, scilicet per hos fines: a Lacu Maiori sicut pergit flumen Ticini usque ad Padrignianum, et a Padrigniano usque ad Cerrum de Parabiago, et a Parabiago usque ad Caronum, et a Carono usque ad flumen Sevisi, et a Seviso usque ad flumen girese, et sicut Tresa refluit in predicto Lacu Maiori. Ma il territorio era stato fin verso il Mille anche più esteso, comprendendo a oriente quello che più tardi formò la Martesana e spingendosi a settentrione fino all'Isola Comacina, a Castiglion d'Intelvi e a Lugano. La sua formazione si ricollega forse col sistema di quei territorî che nell'età romana erano detti adtributi, per cui alla pertica di un determinato municipio venivano aggregati territorî limitrofi non compresi nell'originaria struttura geografica. Molto probabilmente il territorio del Seprio, e con esso anche quelli di Stazzona e di Lecco, fu organizzato contro la città di Milano al tempo dell'aspra lotta contro i Longobardi, e mantenne poi la sua organizzazione anche quando, a principio del sec. VIII, cadde sotto la dominazione di questi e fu attribuito a Milano. Pare che il nome abbia attinenza con Subrium, Insubri, cioè col nome della popolazione che abitava nella regione prima dei Longobardi. La più antica menzione del Seprio (Sibrium) si ha nell'Anonimo di Ravenna (sec. VII); che gli abitanti godessero anche dei diritti municipali si riflette anche nel fatto che il Seprio sotto i Longobardi ebbe una zecca che coniò moneta aurea nelle forme consuete della monetazione longobarda, con il titolo di Flavia, come tutte le altre città soggette a quella dominazione. Più tardi il territorio si trova indicato col nome di comitatus nell'844, di fines nell'857 e di iudiciaria nell'865, perché i Franchi vi installarono subito un comes.
Capoluogo del comitato fu Castelseprio, piccola località che viene ricordata come una curtis in un diploma di Ottone III del 21 maggio 992 e che nel 1287 per volere di Ottone Visconti fu interamente distrutto. Il potere dei conti decadde, come a Milano, nel sec. XI e allora il territorio rimase soggetto al potere dell'arcivescovo, serbato per altro ai conti qualche diritto feudale su alcune località, che i loro discendenti in parte stabiliti nel Piacentino nella prima metà del sec. XII cercavano di far valere davanti ai consoli di Milano. Ciò nonostante il Seprio conservò la propria organizzazione: difatti ebbe proprî consoli dei quali ci restano tre sentenze del 1148, 1162 e 1168. Durante la guerra col Barbarossa il Seprio e la Martesana parteggiarono per l'imperatore che prepose a entrambi i territorî il conte Gozolino, e nel 1162 i Sepriesi sempre insieme coi Martesani presero parte alla distruzione di Milano abbattendo Porta Nuova. Nel 1168 i Sepriesi ritornarono all'obbedienza dei Milanesi coi quali combatterono a Legnano. Però una completa fusione amministrativa con Milano non si ebbe neppure dopo la pace di Costanza (1183). Sotto i Visconti il Seprio era governato da due vicarî del signore residenti rispettivamente a Varese e a Gallarate, e più tardi da due capitani.
Bibl.: E. Riboldi, I contadi rurali del Milanese (sec. XI-XII), in Archivio storico lombardo, I (1904), pp. 15-74, 240-302; F. Schneider, Die Entstehung von Burg und Landgemeinde in Italien, Berlino-Grunewald 1924, p. 30 seg.; A. Solmi, Formazione territoriale della Svizzera italiana, in Arch. stor. della Svizzera italiana, I (1926), pp. 12, 14; P. Schaefer, Das Sottocenere im Mittelalter. Ein Beitrag zur Geschichte der Südschweiz und des italienischen Mittelalter, Aarau 1932, p. 41.