separazione
Misura di politica pubblica volta a promuovere la concorrenza soprattutto nel settore dei servizi di pubblica utilità (➔ servizio pubblico) quando l’evoluzione tecnologica consenta la presenza di una pluralità d’imprese in mercati ‒ per es., quello della generazione di energia elettrica, del trasporto ferroviario ecc. ‒ collegati all’uso di una infrastruttura essenziale, quali la rete di trasmissione dell’energia elettrica, l’infrastruttura ferroviaria e così via (➔ anche principale-agente).
La s. verticale è volta a isolare gli ambiti di monopolio naturale (➔) al fine di consentire l’accesso alla rete pubblica a tutti gli operatori in condizioni non discriminatorie; la s. orizzontale ha invece lo scopo di creare una struttura competitiva nei mercati liberalizzati tramite la cessione/vendita di impianti/capacità produttiva ai concorrenti. La s. è particolarmente agevole al momento della privatizzazione (➔ privatizzazione) delle imprese.
Esistono vari stadi di s. verticale: quella contabile mantiene l’integrazione verticale dell’impresa, ma prevede l’adozione di una contabilità separata per la gestione dell’infrastruttura essenziale; la s. operativa obbliga l’azienda a mantenere organizzativamente e contabilmente separata la gestione dell’infrastruttura essenziale; quella funzionale aggiunge alla s. operativa obblighi di remunerazione dei manager sulla base del fatturato associato alla gestione dell’infrastruttura (non del fatturato di gruppo verticalmente integrato); la s. societaria separa legalmente la gestione dell’infrastruttura, mantenendo tuttavia la proprietà in capo al gruppo verticalmente integrato; la s. proprietaria impone la vendita a terzi della società separata. Per quanto riguarda gli incentivi che mirano a escludere i concorrenti, la s. proprietaria, realizzata in Italia nel campo dell’elettricità (➔ elettricità, regolamentazione della) e in corso di attuazione nel mercato del gas, è la più efficace. Negli altri casi le garanzie in questo senso sono via via più tenui.