sensuale
Vale " del senso ", " che appartiene al senso ", " secondo il senso " (opposto a ‛ razionale ', " secondo ragione ") ma anche " ciò che cade sotto i sensi ", e quindi " sensibile ".
Nella forma volgare il termine ha in genere il valore di " secondo il senso ": Cv IV XXII 10 appetito... sensuale, " che appartiene al senso " (è distinto da razionale [v.]), è il desiderio che non oltrepassa l'esercizio dei sensi (v. APPETITO; sensitivo); parere di fuori, cioè sensuale, e sensuale parere (VIII 6) designano l'opinione conforme al senso (v. PARERE); sensuale apparenza dei §§ 7 e 8 (quattro volte) è la " parvenza sensibile ", e designa un primo giudizio fondato sui dati forniti dai sensi e non vagliati dalla ragione (v. APPARENZA); sensuale giudizio (III X 3) è il giudizio (v.) secondo il senso.
Nella forma latina, il termine indica ciò che è " sensibile " in quanto oggetto dei sensi: VE I III 2-3 Oportuit... genus humanum ad comunicandas inter se conceptiones suas aliquod rationale signum et sensuale habere; quia, cum de ratione accipere habeat et in rationem portare, rationale esse oportuit; cumque de una ratione in aliam nichil deferri possit nisi per medium sensuale, sensuale esse oportuit. Quare, si tantum rationale esset, pertransire non posset; si tantum sensuale, nec a ratione accipere nec in rationem deponere potuisset. Hoc equidem signum est ipsum subiectum nobile de quo loquimur: nam sensuale quid est, in quantum sonus est; rationale vero, in quantum aliquid significare videtur ad placitum; s. è detta la sequenza fonica, versante sonoro del segno (v.) linguistico, che è il veicolo (medium) dell'elemento razionale, o significato; quest'ultimo può essere comunicato solo grazie al significante, o elemento fonico, al quale è legato in seguito a convenzione (significare ad placitum). Cfr. ancora Ep II 4 (‛ sensualia ' è contrapposto a intellectualia) e 6.