sensitivo
Il termine, nella forma volgare come in quella latina, ha il valore di " che può sentire ", o anche " che appartiene alla sensibilità o al senso in generale ".
Nella maggior parte dei casi, s. designa la facoltà o potenza (v.) sensibile, cioè quella facoltà che, negli animali e negli uomini, è titolare della sensibilità e segue alla vegetativa, e negli uomini soltanto è fondamento della ragione: cfr. Cv IV VII 14 sì come dice lo Filosofo nel secondo de l'Anima [II 3, 414b, 28-31], le potenze de l'anima stanno sopra sé come la figura de lo quadrangulo sta sopra lo triangulo, e lo pentangulo... sta sopra lo quadrangulo: e così la sensitiva sta sopra la vegetativa, e la intellettiva sta sopra la sensitiva, e III II 13 La sensitiva sanza quella [la potenza vegetativa] essere non puote... e questa sensitiva potenza è fondamento de la intellettiva, cioè de la ragione; e però ne le cose animate mortali la ragionativa potenza sanza la sensitiva non si truova, ma la sensitiva si truova sanza questa. L'uomo, che ha la sua più alta facoltà nella ragione, se non si serve della ragione e usa pur la parte sensitiva, non vive uomo ma vive bestia (II VII 4; la locuzione parte sensitiva è anche in I XI 3). S. si riferisce ancora a ‛ potenza ', in IV XXIII 3 (cfr. Ep III 5 potentia sensitiva, due volte). In Cv III III 10, nell'analisi delle varie nature alle quali partecipa l'uomo, si afferma che la quarta è la natura... de li animali, cioè sensitiva; l'anima dell'animale infatti ha la sua perfezione nella sensibilità, che dà il nome a tutta l'anima: se nell'uomo l'anima è detta razionale dalla ragione, nell'animale essa è detta anima s. dalla sensibilità (cosa con anima sensitiva solamente, cioè animale bruto, IV VII 15; cfr. la sensibilis anima di VE II X 1).
Il termine qualifica (IV XXII 10) ancora l'appetito (v.), indicando l'inclinazione che nasce dalla facoltà s. (cfr. Arist. Anima II 3, 414b 1 " quodsi facultas sentiendi, etiam facultas appetendi "; v. ANIMO). La ‛ sensitiva affectio ' di Quaestio 48 è la " modificazione che ha origine dal senso ", che ‛ affetta ' la concupiscibile e l'irascibile: queste di per sé si muovono secundum sensitivam affectionem, ma possono essere controllate secundum... quod rationi oboedibiles sunt. In Vn II 5 e XI 2 la locuzione spiriti sensitivi designa lo spirito animale che opera nei vari sensi (prendendo nome da essi) e porta le percezioni alla parte anteriore del cervello (v. PERCEZIONE).