SENSIBILE
Termine musicale con cui si indica la funzione del settimo grado della scala diatonica. Esso trae il suo speciale significato dal fatto che la tendenza melodica del settimo grado è sensibilmente rivolta verso la tonica, talché si dice che la risoluzione naturale della sensibile (in senso melodico e in senso armonico) ha luogo sulla tonica. Ogni deviazione da questo movimento costituisce volontario contrasto alla tendenza stessa.
La presenza della sensibile come terza negli accordi fondati sulla dominante (perfetto, di settima, di nona) fornisce agli accordi stessi la loro principale tendenza risolutiva sull'accordo di tonica. È per questo che gli accordi di dominante del modo minore hanno adottato quale terza il settimo grado alterato della scala minore melodica, fondata, come si sa, su un doppio principio di analogia, melodica e armonica, verso la corrispondente scala maggiore.
Una tale precisa determinazione di tendenze del settimo grado si è venuta concretando con l'affermarsi della tonalità moderna, che ha per base la bimodalità. Con le antiche tonalità ecclesiastiche non si può parlare di vera sensibile, non essendo accentuata nel settimo grado della scala una decisa attrazione verso la tonica. Tuttavia quando la polifonia, con le sue conseguenze armoniche, fece sorgere un compromesso tra la natura degli antichi modi e quella della tonalità moderna (sotto il potente influsso della musica popolare e profana) i compositori, che ancora credevano di obbedire ai canoni di un'arte consacrata dalla religione, cedettero all'incoercibile tendenza melodica della sensibile, segnandone la relativa alterazione, non vicino al segno grafico che rappresentava il suono, ma sopra di esso tra parentesi: