Sennacherib
Re assiro (704-681 a.C.). Figlio di Sargon II, col quale già collaborò nel governo, abbandonò la nuova capitale di Dur-Sharrukin dopo la tragica morte del padre in battaglia e iniziò l’ampliamento e l’abbellimento di Ninive, definitiva capitale assira e massima metropoli dell’epoca. Dopo aver dato dimostrazione di vittoria nelle quattro direzioni della terra (in accordo con l’ideologia dell’impero universale), si concentrò soprattutto nello scenario babilonese, contro i locali capi caldei spalleggiati dall’Elam. Dopo alterne vicende, e dopo l’uccisione del figlio viceré a Babilonia, S. decise una soluzione drastica, e distrusse la città (689), deportando gli abitanti, provocando così reazioni negative per il prestigio religioso di Babilonia. In Palestina, la campagna più importante culminò nell’assedio di Gerusalemme (701), che però non ebbe esito, e S. si accontentò di celebrare la presa della cittadina di Lachish. La parte finale del suo regno si svolse pacificamente, ma l’esito fu tragico: S. venne ucciso da un figlio di primo letto, deluso dalla designazione a erede del fratellastro Esarhaddon, figlio dell’energica Naqi’a. Esarhaddon contraddisse poi la politica paterna, ricostruendo Babilonia.