SENNAAR
. Regione dell'antico Oriente nominata otto volte nella Bibbia (Antico Testamento); la forma ebraica è Šin‛ar, donde in inglese Shinar, in tedesco Sinear; Sennaar è la trascrizione greca dei LXX (in Genesi, X, 10; XI, 2, ecc.), donde passò nella Volgata latina e nelle letterature da essa dipendenti.
Il paese di Sennaar va cercato certamente nella valle dell'Eufrate come risulta dai citati luoghi del Genesi; e già gli antichi l'identificavano con la Babilonia (così il testo originale di Daniele, I, 2, e la versione greca di Zaccaria, V, 11). Ma i due termini non coincidevano esattamente, e se nei più antichi documenti (Genesi e Giosuè) Sennaar è fuor di dubbio il nome d'uso corrente in remotissime età, nei libri posteriori (Isaia, Daniele, Zaccaria) è probabilmente una pura reminiscenza letteraria.
Tenendo presente la forma ebraica del nome Sinar si fa questione in che relazione stia con i nomi simili o affini di Sangar, Šanḫar, Singara e Šumer. Sangar si trova più volte menzionato nei testi egiziani (cfr. H. Gauthier, Dictionnaire des noms geographiques contenus dans les textes hiéroglyphiques, V, p. 6, Cairo 1928), come paese donde venivano pietre rare, specialmente lapislazzuli (H. Breasted, Ancient Records of Egypt, II, Chicago 1902, p. 204, n. 484). La corrispondenza fonetica è soddisfacente, se supponiamo che la ‛ain del nome ebraico Šin‛ar rappresenti il suono spirante della ġain araba; cosa in sé possibile, ma contraddetta, in questo caso, dalla trascrizione greca. Šanḫar si legge in una lettera di Tell el‛Amārna (n. 35, lin. 49, in J. A. Knutzon, Die El-Amarna-Tafeln, I, p. 286) dove il re di Alasia (Cipro) ammonisce il re d'Egitto a non allearsi col re di Ḫatti (Ittiti), né col re di Šanḫar. Anche qui l'equivalenza fonetica è inattaccabile; ma il contesto non sembra favorire l'identificazione con Babilonia. Singara (oggi ancora Singiār) è una cittadina ai piedi del monte omonimo in Mesopotamia, che fu colonia romana sotto l'impero. Ma il Sennaar biblico dovette trovarsi, o almeno estendersi, più a E. e a S. Per Šumer può farsi valere il parallelo dingir (dio) divenuto dimer nel dialetto emesal e la coincidenza geografica, almeno parziale, dei due termini (cfr. A. Deimel, in Biblica, 1921, pp. 71-74). Ma non s'ha esempio della forma presupposta Šingar (o Šingir), che, come appartenente al dialetto emeku, il più usato, dovrebbe anzi essere la più frequente. Inoltre il biblico Sennaar comprendeva, almeno principalmente, la Babilonia settentrionale (Genesi, X, 10), ossia il paese di Akkad, che nei documenti cuneiformi è sempre distinto da Šumer. Sicché nessuna delle proposte identificazioni va senza difficoltà.
Il Sennaar negli accenni della Bibbia ci si presenta come un paese di progredita civiltà già nei più antichi tempi, di un suolo povero di pietra, ma ricco d'argilla e di bitume (Genesi, XI, 3), un terreno d'alluvione, ove fiorivano le industrie laterizie e tessili, di cui il commercio propagava i prodotti (Giosuè, VII, 21).