SENNA (fr. Seine; lat. Sequăna; A. T., 32-33-34)
Fiume del NE. della Francia, che misura 776 km. di corso e raccoglie le acque di un bacino ampio 78.650 km. Nasce a SE. del bacino di Parigi, nella Costa d'Oro, a 471 m. sul mare e si dirige anzitutto verso NO. passando per Châtillon, Bar-sur-Seine e Troyes, e tagliando le aureole concentriche giurassiche e cretaciche del bacino di Parigi. A Méry piega verso O. e riceve a destra l'Aube. Passa quindi per Nogent, Bray, correndo all'incirca in direzione E.-O. e a Montereau si unisce alla Yonne. Qui termina la Senna superiore, che ha pendenza moderata (m. 0,32 per km. da Marcilly a Bray, 0,23 in seguito), e che soprattutto dopo Troyes scorre in una vallata ampia e inondabile.
La Yonne (293 km. e 11.138 kmq.), che attraversa Clamecy, Auxerre, Sens, proviene, al pari dei suoi affluenti la Cure e il Cousin, dal Morvan (902 m.), la sola regione un poco montagnosa del territorio della Senna; più a destra altri tributari della Yonne, il Serein e l'Armançon, scorrono successivamente attraverso terreni del Lias, del Giurassico e del Cretacico, come l'alta Senna. La Yonne nel suo corso inferiore misura 100 m. da una sponda all'altra. È il solo fiume del bacino della Senna che presenti una pendenza piuttosto accentuata: parecchi metri per km. verso le sorgenti, m. 0,65 da Auxerre a Laroche, m. 0,33 di qui a Montereau.
Dopo Montereau, la Senna riprende la direzione NO. che non abbandonerà più sino al mare. Essa penetra nell'altipiano terziario del bacino parigino centrale, dove i versanti della valle, ripidi e pittoreschi, restringono il campo d'inondazione; ma questo, dopo Villeneuve-Saint-Georges, prima di Parigi, si allarga di nuovo. A Moret la Senna ha ricevuto a sinistra il Loing fiume della Puisay e del Gatinais, la cui valle un tempo serviva come via di transito verso la valle della Loira. Dopo essere passata per Melun, la Senna è accresciuta ancora a sinistra, a Corbeil, dall'Essonne. Proprio prima di Parigi essa si unisce alla Marna (525 km. e 13.700 kmq.), il suo affluente più lungo (v. marna). Dopo avere serpeggiato formando meandri sempre più sinuosi e lunghi, a Parigi e nei sobborghi occidentali, è raggiunta a destra dall'Oise. È questo il termine del corso medio, in cui la Senna misura da 120 a 180 m. tra le sponde, e ha una pendenza assai moderata: m. 0,22 per km. tra Montereau e Melun, m. 0, 12 nell'attraversamento di Parigi.
L'Oise, lunga 300 km., ottima via commerciale e anche via d'invasione, proviene in direzione NE.-SO. dai confini delle Ardenne, passando per Noyon e Pontoise. Un poco prima di Compiègne è accresciuta a sinistra dall'Aisne (280 km. e 8501 kmq.), la quale, dopo un tronco in direzione SE.-NO., lungo le Argonne, le cui acque sono raccolte dall'Aire, attraversa pure le aureole cretaciche e terziarie del bacino parigino, diretta all'incirca da E. a O. passando per Rethel e Soissons. L'Oise ha un fondo valle assai ampio: nel suo corso inferiore, il suo alveo ordinario occupa da 70 a 90 m. La sua pendenza è minore di quella degli altri affluenti: m. 0, 11 per km. da Compiègne a Pontoise; e il suo bacino, superiore a quello della Marna, occupa un'area di 17.200 kmq.
La Senna inferiore svolge i suoi meandri in un fondo alluvionale vasto da 2 a 3 km., limitato sin quasi alla fine da ridenti colline. Essa passa per Maents, Vernon e risente della marea a cominciare da Poses, dopo Les Andelys e a monte della confluenza dell'Eure, il suo ultimo affluente importante (5500 kmq.), che gli porta a sinistra le acque della Beauce e della Normandia meridionale. Dopo Elbeuf il fiume, largo da 200 a 250 m., bagna Rouen, situata in posizione magnifica, poi, a valle di Caudebec e Quillebeuf, si apre in un bell'estuario all'estremità settentrionale del quale si è costituito il porto di Le Havre. La pendenza è di m. 0, 115 per km. tra Mantes e Les Andelys, pochissimo sensibile in seguito.
Il rilievo montagnoso, poco considerevole (da 500 a 600 m. al massimo nel SE., ad eccezione del Morvan) non attira in generale delle precipitazioni notevoli. Le medie raggiungono un poco più di 780 mm. sulla Yonne, di 715 sulla Senna superiore, di 730 mm. sulla Marna, di 700 su tutto il bacino a monte di Parigi; di 542 sul centro, da Montereau all'Oise, di 680 per tutto il complesso della superficie ricevente. La Senna è così il fiume meno alimentato di tutti i grandi fiumi francesi. Queste precipitazioni hanno quasi dappertutto il loro massimo nell'ottobre, il minimo in febbraio, e sono più copiose nella stagione calda che in quella fredda. La neve non ha che una parte insignificante nell'alimentazione.
I terreni permeabili sono in prevalenza. I calcari, molto estesi, sono la causa di notevoli fenomeni di circolazione sotterranea carsica: nei terreni giurassici della Champagne, perdite della Senna prima di Châtillon, della Laignes a Villaines nel Duesmois, dell'Aujon prima di Châteauvillain, della Suize prima di Chaumont, ecc.; nel Cretacico della Normandia occidentale, prosciugamento dell'Iton affluente dell'Eure. In compenso le piene sono favorite da alcune zone impermeabili: graniti del Morvan, marne liassiche dell'Auxois, sabbie argillose della Champagne umida, argille silicee dell'Argonna, argille della Brie, del Puisaye e del Gatinais. L'assenza di qualsiasi rilievo atto a condensare molta neve, e il prevalere di un solo e unico clima, dappertutto, dànno una grande uniformità alle variazioni stagionali, che su tutti gli elementi della rete sono soggette al regime pluviale oceanico. In questo tipo idrologico la ripartizione delle piogge non ha grande importanza e le portate variano specialmente secondo le temperature e crescono o diminuiscono in ragione inversa di queste, cioè dell'evaporazione. Quindi acque alte nella stagione fredda, con massime di gennaio-febbraio, acque basse nella stagione calda con minime in agosto-settembre.
La mediocre piovosità non consente portate forti. I contributi medî annuali non oltrepassano i 20 litri/sec. kmq. che in certe località alte del Morvan, e 10 nell'E. o nel SE. del bacino. A valle questi valori scendono presto al disotto di 10 litri/sec.: 9,4 per la Yonne il cui modulo è di 105 mc., 7,25 per la Senna superiore (75), 8,5 per la Senna e la Yonne riunite (180), 4,75 per il Loing (22), 7,3 per la Marna (100) e la Senna a Parigi (320), e per l'Aisne (52), 5,5 per l'Oise alla fine del suo corso (95), 6,7 a Mantes (425), 6,35 alla foce (500).
Magre molto accentuate sopravvengono sempre in estate o al principio dell'autunno e possono diminuire il deflusso sino a meno di 1 l./sec. per kmq.: 1,1 per la Yonne (12 mc.), 0,7 per la Senna a Melun (20 mc.), 0,75 per la Marna (10), o,77 a Parigi (35),1, 15 sull'Oise a Venette (15), 0,9 a Mantes (55). Perciò non è giusto considerare la Senna un fiume regolare, mai soggetto a magre preoccupanti: la lentezza della corrente o anche la sua assenza, a cagione degli sbarramenti formati da chiuse, mantengono una profondità artificiale.
Al contrario delle magre, le piene sopravvengono quasi sempre nella stagione fredda e soprattutto nell'inverno. Quelle della stagione calda sono eccezioni (giugno 1697, maggio 1836, settembre 1866), perché il suolo piatto, la vegetazione e il calore assorbono allora la maggior parte delle acque pluviali. Queste piene, a eccezione dei confini orientali e soprattutto del Morvan, hanno evoluzione lenta a cagione delle pendenze deboli: all'epoca dei semplici acquazzoni le crescite durano circa 3 giorni a Saint-Dizier sulla Marna, a Troyes, ad Auxerre, 4 giorni a Sens, da 6 a 8 giorni a Bray e sulla Marna e Oise inferiori, 9 giorni almeno a Parigi.
Considerando soltanto le origini meteorologiche, in questo bacino non esiste che un solo tipo di piene. Esse sono causate dal passaggio di una depressione atmosferica sul Mare del Nord, mentre un anticiclone situato sopra la Penisola Iberica s'inarca verso NE. Perciò venti piovosi tiepidi in inverno, da OSO. e precipitazioni deboli sul fondo del bacino, violente sopra i rilievi orientali e soprattutto sul Morvan. A Parigi tutte le piene semplici hanno tendenza a uniformarsi al seguente meccanismo: l'arrivo delle onde dei fiumi più corti e più rapidi, i Morin (affluenti della Marna), il Loing, la Yonne, produce dopo 5 0 6 giorni di aumento una prima punta; poi si manifesta una leggiera diminuzione, poi un secondo massimo, 3 0 4 giorni dopo il primo, quando sopraggiungono le onde riunite e in ritardo dell'alta Senna e dell'alta Marna. Più spesso, le piene sono complesse per essere state provocate da parecchi temporali o da parecchi gruppi di temporali: una seconda piena della Yonne può allora aggiungersi più o meno esattamente alla prima dell'alta Senna e dell'alta Marna e così via. Infinita è la varietà di queste combinazioni e sono possibili gravi sovrapposizioni di massimi elementari.
La famosa piena del gennaio 1910, dovuta a 2 temporali con 3 giorni d' intervallo, prese le proporzioni di un disastro nazionale per gli allagamenti che produsse a Parigi e nei sobborghi. Nel febbraio 1658 la Senna a Parigi e a valle salì ancora di più (m. 8,80 al ponte della Tournelle, contro m. 8,48 nel 1910). Altre piene memorabili avvennero nel dicembre 1740 (m. 7,98 alla Tournelle), nel gennaio 1802 (7,45), e più recentemente nel gennaio 1920 e nel gennaio 1924 (7,20).
Né l'abbondanza di acque, né i dislivelli forniscono forza motrice di grande entità (nel Morvan vi sono due centrali di 5000 e 6000 kW, il cui funzionamento è migliorato da due serbatoi, quello di Settons, 22 milioni di mc., e quello del bosco di Chaumeçon, 19,5 milioni di mc.). Al contrario i deboli pendii e la concentrazione della rete verso Parigi hanno permesso di stabilire il migliore sistema di navigazione interna della Francia, sistema che, attraverso parecchi canali, si congiunge alla Loira, alla Saona, alla Mosa e alla Somma. La Senna è incanalata dopo Marcilly, alla confluenza con l'Aube, per 537 km., la Marna dopo Epernay per 183 km., compresi i canali di derivazione, la Yonne dopo Auxerre per 107 km., l'Oise dopo Janville per 104 km. Parecchie di queste vie fluviali si prolungano verso monte con canali laterali, raggiunti da quelli di collegamento, e uno di essi segue il Loing da Moret a Montargis prima di deviare in due rami verso la Loira. Il valore di questo complesso di vie navigabili è accresciuto dal fatto che il fiume, dal suo imbocco a Rouen, grazie a lavori grandiosi e pazienti, è reso accessibile alle navi provenienti dal mare (fondo di m. 5,50 in acqua morta al minimo, in acqua morta ordinaria m. 6,20 e in acqua viva media m. 7,20-8). Nel 1928 il traffico ha raggiunto 3.515.000 tonn. da Montereau a Parigi, 4.097.000 tonnellate da Parigi a Rouen, 3.800.000 nel porto fluviale e 6.902.000 nel porto marittimo di Rouen (al secondo posto in Francia).
V. tav. LXVIII.
Bibl.: E. Belgrand, La Seine, Études hydrologiques, Parigi 1872; Preaudeau e Lemoine, Manuel hydrologique du bassin de la Seine, ivi 1884; con un supplemento di E. Maillet, ivi 1909; pubblicazioni annuali (soppresse dopo il 1920) e Archivî del Servizio idrometrico del bacino della Senna.