SENLIS (Augustomagus)
Cittadina della Francia settentrionale, capoluogo della tribù dei Silvenectes con il nome di Ratamaras; l'oppidum indigeno scomparve con la costruzione della nuova città romana, con pianta regolare, in parte conservata, risalente probabilmente all'età augustea, e tracciata secondo un modello che si potrebbe chiamare "coloniale". Città aperta, essa si stende su gradinate per mezzo di terrazze successive sul fianco S della collina su cui sorge l'acropoli; a S è limitata dal fiume.
Alcune tracce del disegno a scacchiera delle strade si possono ancora riconoscere: al di fuori del Castello due grandi assi perpendicolari N-O S-E e S-O N-E fanno parte delle vie che vengono da Rouen e da Parigi; lateralmente a questi assi, strade simmetriche e parallele formano un rettangolo di cirea 850 m × 410; questo è diviso nel senso della larghezza e della lunghezza in sei parti eguali che formano così dodici quartieri suddivisi ancora, da strette strade fra loro parallele, di circa 3 m, in isolati di m 21 × 18. Al centro si trovavano il Foro e le terme: sulla punta S-O del quadrilatero è situato l'anfiteatro che risale al principio della nostra èra (fu adattato a teatro dopo il 257 con l'annesso tempio di Ercole). Un sobborgo sull'altra riva è unito alla città da un ponte (presso l'attuale Ponte Jumel). L'acropoli della città sta al di fuori del suddetto rettangolo. Nella parte N della città, in cima all'altura nell'interno della cinta del basso Impero, gli scavi recenti (1946-47) hanno messo in luce la metà di una torre semi-circolare applicata ad una cortina e poggiante su una fondazione di scaglie di pietra; l'insieme risale forse ai primi tempi dell'occupazione romana.
Dopo le distruzioni avvenute alla fine del III sec., la città fu ricostruita sul posto più fortificato e fu circondata da una cinta ovale, il cui diametro maggiore E-O misura 312 m; il perimetro totale 840 m. La base del muro, in muratura a secco, è formata di grossi blocchi provenienti in massima parte da edifici anteriori; sopra di essa si alza il muro, dello spessore di 4 m, formato da pietre di piccole dimensioni immerse nella malta; il paramento è in blocchi di pietra con mattoni di pareggio. La cinta aveva sei porte fiancheggiate ciascuna da una torre, ad eccezione della Porta di Reims, che ne aveva due. Le 28 torri distano fra di loro da 25 a 27 m, sono semi-circolari e massicce su tutta l'altezza del muro; porte laterali si aprono sul cammino di ronda.
All'esterno della cinta, i sobborghi continuano a servirsi del sistema stradale precedente.
Bibl.: G. Matherat, Topographie d'Augustomagus, in Bull. Soc. Nat. Antiq. France, 1942; id., in Gallia, V, 2, 1947, pp. 439-440; A. Grenier, Manuel d'arch. gallo-romaine, III, pp. 246-49 (pianta), 886-90 (anfiteatro); A. Blanchet, Les enceintes romaines de la Gaule, Parigi 1907, pp. 112-116; G. Matherat, Le temple d'Hercule des Arènes de Senlis, in Comptes Rendus Soc. hist. et d'arch. de Senlis, 1946-47, pp. 9-12; id., ibid., 1934-39, pp. 12-14 (ponte), pp. 10-12 (palazzo), pp. 8-10 (acropoli), pp. 5-8 (templi); F. Vercauteren, Étude sur les Civitates de la Belgique seconde, Bruxelles 1934, pp. 254-262.