SEMPIONE (A. T., 20-21 e 24-25-26)
Il Passo del Sempione, al termine sud-orientale delle Alpi Pennine, è situato politicamente in territorio svizzero, non lungi dal nostro confine; la sua altitudine è di 2009 m. In prossimità del colle, ove trovasi l'ospizio, sorge il villaggio omonimo. Il valico del Sempione pone in comunicazione la valle padana, attraverso la val d'Ossola e la val Divedro, con la valle della Saltine, che immette in quella del Rodano; ha avuto sempre importanza per le comunicazioni tra la nostra penisola e l'Europa centro occidentale. È attraversato da una strada che unisce Domodossola a Briga e che assicura le comunicazioni fra Milano e Ginevra.
Fin dal tempo dei Romani (195 a. C.) esisteva una strada mulattiera attraverso il Sempione. Per essa scesero in Italia i Burgundi di Guidobaldo (189 d. C.) e passarono o tentarono di passare Longobardi (569) e Saraceni (911, 937). Fin dal 1235 sorse sul passo un ospizio, dipendente dalla casa di Salgesch dell'ordine dei Cavalieri di Malta e verso la metà del secolo XIII si sviluppò intorno all'ospizio un villaggio cui diedero incremento le relazioni commerciali avviate da Milano verso Briga mediante trattati conclusi con i vescovi Enrico di Razagne (1250) e Bonifacio di Challant (1291) che aveva la signoria del villaggio e del territorio. Dal sec. XVII in poi furono stabiliti servizî regolari di posta tra Milano e Briga. Nel 1590 i Cavalieri di Malta vendettero l'ospizio a un privato, e nel 1650 ne fece costruire uno nuovo il cavaliere Caspar von Stockalper. Napoleone fece costruire attraverso il passo, dal 1801 al 1805, l'attuale strada e affidò l'incarico di costruire un nuovo ospizio ai religiosi del Gran S. Bernardo. Il nuovo ospizio fu iniziato nel 1811 e compiuto nel 1835. Dal 1808 al 1906 le relazioni tra Milano e Briga furono assicurate da un regolare servizio di diligenze.
Il traforo del Sempione. - Il Sempione è attraversato da una galleria, che precisamente attraversa le viscere del monte Leone (3552 m.) e ha il suo imbocco meridionale a Iselle in territorio italiano a 634 m. s. m. e quello settentrionalc in territorio elvetico a 686 m. s. m. Il tronco di raccordo tra Domodossola e Iselle presenta tra Varzo e Iselle una seconda galleria elicoidale lunga 2965 m. Il transito del Sempione congiunge Domodossola, alla quale fanno capo i treni provenienti da Torino, Genova e Milano, con Briga; da qui un ramo della ferrovia, per Losanna e Digione, porta a Parigi e un altro da Briga, attraversando la galleria del Lötschberg raggiunge Berna e prosegue per Basilea, Strasburgo, Lussemburgo, Bruxelles, oppure da Basilea per Francoforte e da qui per Amburgo o Berlino. Il Sempione è attraversato dal Simplon Orient Express, treno quotidiano della Compagnia internazionale vagoni letto, che congiunge Parigi, attraverso Losanna, con Milano, Trieste, Zagabria, Belgrado, Istambul (oltre 3300 km.). Il Simplon Orient Express è in coincidenza col Taurus Express, che da Scutari, attraverso l'Anatolia, raggiunge Baghdād.
L'idea di istituire un collegamento diretto della rete ferroviaria italiana con quella svizzera attraverso il massiccio del Sempione è contemporanea agli studî per la galleria del Cenisio (1841-1857). Dopo la presentazione di 26 progetti, di cui uno della "Compagnie des chemins-de-fer Jura-Simplon", questa medesima compagnia presentò il 27° con la data del 24 ottobre 1893. Quest'ultimo era completato da una convenzionecapitolato stipulata il 20 settembre 1893 con un gruppo di imprenditori che aveva la ragione sociale "Brandt, Brandau e C." e sede a Winterthur. Il progetto assegnava al tunnel la lunghezza di km. 19,803, conteneva il programma particolareggiato di esecuzione e prevedeva l'importo totale dei lavori, da Briga fino all'ingresso nella stazione d'Iselle, in franchi 75.040.000. Il programma - veramente nuovo e geniale - stabiliva che la galleria sarebbe stata costituita, anziché da un unico sotterraneo a doppio binario, da due gallerie parallele e affiancate, ciascuna a un binario, ch'esse sarebbero state costruite di pari passo, una (detta galleria n.1) a sezione intera, l'altra (detta galleria n. 2) a sezione ridotta; e che in fine si sarebbe proceduto all'allargamento e al completamento di questa.
Il Consiglio federale svizzero, con deliberazione 27 aprile 1894, sottopose il nuovo progetto all'esame di un collegio peritale costituito dall'ing. senatore G. Colombo di Milano, dall'ing. F. Fox di Londra, costruttore della galleria della Mersey, e dall'ing. C. F. Wagner di Vienna, ispettore delle Ferrovie austriache dello stato e già capo sezione ai lavori della galleria dell'Arlberg. La perizia, avente la data del 19 luglio 1894, approvò il progetto. Tra il governo svizzero e quello italiano intervenne una convenzione internazionale (25 novembre 1895) per effetto della quale la costruzione dell'intera linea Briga-Domodossola rimaneva affidata alla compagnia suddetta per il tronco compreso tra la stazione di Briga e lo scambio d'ingresso nella stazione di Iselle e al governo italiano per il tronco compreso fra tale scambio e la stazione di Domodossola; l'esercizio dell'intera linea rimaneva invece affidato alla Compagnia del Giura- Sempione.
Entro il 1896 erano avvenute tutte le ratifiche parlamentari; ma difficoltà finanziarie ritardarono l'inizio dei lavori fino al maggio 1898. Con atto del 9 ottobre 1903 l'importo complessivo presunto dell'intera opera veniva aumentato di franchi 7.123.000. L'apertura della galleria n. 1 fu compiuta il 24 febbraio 1905, rivelando tra i due allineamenti la differenza di soli cm. 20,2. L'inaugurazione della linea avvenne il 19 maggio 1906; ad essa parteciparono il re d'Italia e il presidente della Confederazione svizzera. L'apertura all'esercizio pubblico avvenne il 1° giugno 1906 e fu festeggiata con l'esposizione mondiale di Milano.
La grandiosa opera era allora costituita da due gallerie affiancate, ciascuna a semplice binario, distanti l'una dall'altra (tra asse e asse) m. 17 e congiunte ogni 200 m. da gallerie trasversali. Di esse la n. i (la settentrionale, cioè quella di destra per chi guarda l'imbocco italiano) era a sezione completa con la forma di un ovoide tronco di m. 5,50 × 4,40 (= altezza del vertice d'intradosso sul piano del ferro × larghezza in corrispondenza al piano del ferro). Invece la galleria n. 2 era a sezione ridotta di m. 3,20 × 2,50.
Il procedimento di costruzione adottato ha consentito di avvalersi della galleria n. 2 come galleria di servizio dell'altra ed è stato senza dubbio il fattore decisivo per la riuscita dell'opera che altrimenti - per le gravissime difficoltà incontrate - avrebbe dovuto essere abbandonata o per lo meno condotta a termine molto più lentamente.
La galleria ha la forma di una S molto allungata; passa sei volte sotto la grande e tortuosa strada napoleonica del Sempione. La sua lunghezza totale è di km. 19,825, di cui km. 9,073 in territorio svizzero e km. 10,752 in territorio italiano, il tronco presso l'imbocco svizzero - molto breve - è in curva di m. 320 di raggio, il tronco intermedio è costituito da un lungo rettifilo, il tronco presso l'imbocco italiano - anch'esso molto breve - è in curva di m. 400 di raggio. Il punto di culmine è a m. 704,7 s. m., in territorio italiano, la pendenza è sul versante svizzero del 20‰, su quello italiano del 70‰, in corrispondenza al culmine v'è una stazione d'incrocio lunga circa m. 500.
Per ambedue le gallerie il procedimento dei lavori è stato il seguente: apertura del cunicolo d'avanzata in corrispondenza al piano inferiore con m. 3,70 di base per m. 3,85 di altezza, scavo - mediante camini verticali - del cunicolo in calotta, demolizione del diaframma orizzontale; furono usate le perforatrici Brandt ad acqua. Le difficoltà incontrate furono gravissime per numerose muse, di cui le principali sono: a) l'alta temperatura delle rocce, che nel versante svizzero, nei pressi del punto di culmine, ha raggiunto ben 56°; b) l'alta pressione delle rocce, che, appalesatasi il 19 novembre 1901 a m. 3360 dall'imbocco italiano, ha raggiunto valori elevatissimi a m. 4430 dall'imbocco stesso su una tratta di scisto calcareo-micaceo lunga m. 40; ivi le armature di ambedue le gallerie furono formate con robustissimi quadri di ferro succedentisi a distanze variabili da m. o,20 a m. o,40; c) l'irruzione di acque ad alta pressione e ad alta temperatura; queste si sono manifestate in un tronco centrale di 9 km. e hanno raggiunto il massimo, con ben 40 sorgenti, nella tratta compresa tra m. 4280 e m. 4450 dall'imbocco italiano. Per tali difficoltà i lavori furono più volte interrotti.
La necessità di procedere all'allargamento e al completamento della galleria n. 2 è apparsa evidente fin dal 1906, prima dell'apertura della galleria n. 1 all'esercizio. Per altro un complesso di difficoltà impedì la ripresa dei lavori. Nel 1912 il Consiglio d'amministrazione delle Ferrovie federali svizzere decise di eseguire direttamente i lavori stessi in economia. La direzione di questi fu assunta dall'ing. M. F. Rothpletz di Berna, che aveva fin dall'origine collaborato all'opera del Sempione. I lavori cominciarono nel dicembre 1912 sul versante svizzero, nel gennaio 1913 su quello italiano. Ma lo scoppio e il protrarsi della guerra mondiale produsse la sospensione dei lavori alla fine di marzo 1917 sul versante italiano, alla fine di luglio 1918 su quello svizzero. Ripresi i lavori nel 1919, il 4 dicembre 1921 fu murata l'ultima chiave di vòlta in corrispondenza al km. 11,592 dall'imbocco nord. Ambedue le gallerie sono totalmente rivestite di muratura. Questa ha in chiave lo spessore di cm. 35 o 50; peraltro nella regione delle alte pressioni compresa tra i km. 4,452 e 4,504 dall'imbocco sud la muratura ha alla base la larghezza esterna di m. 9,30 e in chiave lo spessore di m. 1,67.
L'esercizio delle due gallerie del Sempione, che costituiscono indubbiamente la più grandiosa e importante opera del genere, viene effettuato dalle Ferrovie federali svizzere fino alla stazione di Domodossola. L'esercizio stesso è stato effettuato fino dall'inizio a trazione elettrica, dapprima con sistema trifase, da ultimo con sistema monofase. La ventilazione delle gallerie è ottenuta artificialmente mediante un'installazione, situata sul fronte svizzero, che lancia nelle gallerie stesse un vento diretto verso l'Italia con la velocità di circa 3 m. al secondo; a tale fine gl'imbocchi svizzeri sono chiusi da tendoni che vengono rimossi al passaggio dei treni.
Durante l'anno 1933 sono passate attraverso il Sempione 548.190 tonnellate di merci, di cui 165.113 in esportazione e 383.077 in importazione.
Bibl.: Chemins-de-fer Jura-Simplon, Recueil des pièces officielles relatives au percement du Simplon, Berna 1902; A. Malladra, Il traforo del Sempione, Milano 1904; A. Micheli: La galleria del Sempione e i nuovi transiti internazionali, Roma, 1906; Le tunnel du Simplon, sa construction, son achèvement, Neuchâtel 1921.