SEMON
Incisore di gemme, il cui nome, in genitivo, compare su uno scarabeo greco, proveniente da Troia e conservato a Berlino; vi è effigiata una fanciulla nuda e accoccolata, in atto di attingere acqua da una fontana. Il minuzioso indugiarsi nei particolari, insieme ai caratteri epigrafici dell'iscrizione, denunziano un artista della cerchia ionica, e contribuiscono a far datare la gemma alla fine del VI sec. a. C. I dubbî del Brunn che il nome indichi il proprietano della gemma, paiono infondati.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. Griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 430; A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, p. 116 ss.; id., Kleine Schriften, II, 1913, p. 159 ss., tav. 25, 6; id., Gemmen, I, tav. VIII, 28; II, p. 39; III, p. 80; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, II A, 1923, c. 1356, s. v.; W. Müller, in Thieme-Becker, XXX, 1936, p. 488.