semiologia
Il termine è sinon. di semiotica (➔), che è ormai più frequente, sia nell’uso comune sia in quello scientifico e istituzionale. La distinzione denota una diversa provenienza storica e culturale: semiotica, dall’ingl. semiotics, si afferma in America e in area anglofona grazie a Peirce e a Morris; mentre l’uso di s. è europeo e di area francofona, risalendo alla linguistica di F. de Saussure e indicando, secondo la definizione di A. Naville in Nouvelle classification des sciences (1901), una «scienza molto generale» il cui settore più sviluppato è la linguistica e «il cui oggetto sarebbero le leggi della creazione e della trasformazione dei segni e del loro significato». Differenze di ambiti e significato tra s. e semiotica sono state tuttavia variamente proposte, per es., da L. Hjelmslev e A.J. Greimas, e in Italia da D’A. S. Avalle e F. Rossi-Landi (➔ semiotica). L’uso di s. si consolidò nella cultura francese soprattutto durante gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Tra s. e semiotica esistono comunque ulteriori distinzioni che non sempre è facile seguire, non conservando un valore univoco negli studiosi che le usano.