semestre europeo
Ciclo di procedure stabilito dall’Unione Europea per assicurare il coordinamento ex ante e un’adeguata sorveglianza da parte del Consiglio europeo, su impulso della Commissione delle politiche economiche, sia quelle di bilancio sia quelle strutturali, degli Stati membri. È stato istituito, con decisione del Consiglio nel settembre 2010, con la finalità di sottoporre le leggi di bilancio nazionali a una sorta di valutazione preventiva (nel corso del primo s. di ogni anno a partire dal 2011), prima che vengano presentate ai Parlamenti nazionali. Il s. e. costituisce uno dei pilastri sui quali l’Unione Europea intende fondare il nuovo assetto di governance economica, così da scongiurare l’insorgenza di squilibri e crisi gravi, come avvenuto alla fine degli anni 2000.
La valutazione delle politiche economiche in sede europea avviene prima che le manovre di bilancio siano sottoposte al vaglio dei Parlamenti nazionali, affinché gli inviti e le eventuali raccomandazioni provenienti dal Consiglio della UE possano essere integrati nei documenti nazionali oggetto della discussione parlamentare. La scansione temporale del s. e. è stata stabilita dall’Ecofin ed è stata applicata a partire dal 2011 secondo le seguenti procedure e calendario. A gennaio è presentata dalla Commissione l’indagine annuale sulla crescita; tra febbraio e marzo il Consiglio europeo stabilisce le linee guida di politica economica e di bilancio a livello europeo e degli Stati membri; a metà aprile gli Stati sottopongono contestualmente i Piani Nazionali di Riforma (PNR, elaborati nell’ambito della nuova strategia Europa 2020) e i Piani di Stabilità e Convergenza (PSC, elaborati nell’ambito del Patto di stabilità e crescita), tenendo conto delle linee guida dettate dal Consiglio europeo; all’inizio di giugno, sulla base dei PNR e dei PSC, la Commissione europea formula raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati membri; in giugno l’Ecofin e, per la parte che gli compete, il Consiglio occupazione e affari sociali, approvano le raccomandazioni della Commissione europea, anche sulla base degli orientamenti espressi dal Consiglio. Nella seconda metà dell’anno i Paesi membri approvano le rispettive leggi di bilancio avvalendosi delle raccomandazioni ricevute.
L’anno successivo, nell’indagine annuale sulla crescita, la Commissione deve dare conto dei progressi conseguiti nell’attuazione delle raccomandazioni stesse. La mancata adozione da parte dei singoli Stati d’interventi conformi alle indicazioni ricevute dal Consiglio può dare luogo a ulteriori raccomandazioni ad adottare provvedimenti specifici, a un avvertimento della Commissione, oppure a misure sulla prevenzione e la correzione dei disavanzi o degli squilibri macroeconomici, quando ne ricorrano le condizioni.