Scrittrice svedese (Mårbacka, Värmland, 1858 - ivi 1940). Vincitrice nel 1909 del premio Nobel per la letteratura, la sua colorita opera epico-narrativa è quasi tutta ispirata alle tradizioni popolari del nativo Värmland e alla vita di quell'aristocrazia provinciale colta ma decaduta che, con la rapida industrializzazione del paese, andava fatalmente tramontando. Tra le sue opere vanno segnalati Gösta Berlings saga (1891, trad. it. La leggenda di G. B., 1910) e Nils Holaerssons underbara resa genom Sverige (1906-07, trad. it. Viaggio miracoloso del piccolo N. H. in compagnia delle oche, 1914).
Fu per viaggi di studio in Italia (1895-96) e in Palestina (1899-1900). Se il primo romanzo Gösta Berlings saga spicca per la ricchezza fantastica e per il culto del genio, tanto vivo nella scrittrice quanto nei suoi lettori, in Ierusalem (1901-02, trad. it. Gerusalemme, 2 voll., 1914) sono predominanti invece quelle doti narrative che, arricchite da quasi mezzo secolo di naturalismo, dovevano restare caratteristica costante della sua arte. Tra le sue opere più felici, il libro di racconti e leggende Osynliga länkar (1894, trad. it. I legami invisibili, 1937) e il fiabesco Nils Holaerssons underbara resa genom Sverige, nei quali il talento epico della scrittrice trionfa sul moralismo astratto e sugli intenti pedagogici che offuscano altre opere (Antikrists, 1897, trad. it. I miracoli dell'Anticristo, 1930; Körkarlen, 1912, trad. it. Il carrettiere della morte, 1939; Löwensköldska ringen, 1925, trad. it. L'anello dei L., 1936; Charlotte Löwensköld, 1925, trad. it. 1938; Anna Svärd, 1928, trad. it. 1938). Premio Nobel per la letteratura (1909); socio dell'Accademia svedese (1914).