SELGE (Σελγή)
Città in Pisidia, nell'alta valle dell'Eurimedonte, situata sulle pendici meridionali della catena del Tauro (Strab., xii, 570).
I suoi confini politici toccavano in antico: ad O il territorio di Sagalassos, a S quello di Aspendos, ad E quello di Katemna. Non molto sappiamo della sua storia più antica. Certo è che non subì l'influsso persiano e che alla sua indipendenza contribuì il fatto di essere stata fondata da coloni lacedemoni. Forse a causa della sua esasperata indipendenza si schierò con Alessandro, contro Sagalassos e Termessos, quando il Macedone risalì verso la Frigia (Arr., Anab., i, 28, 1). Il suo governo, retto da duri e tenaci montanari (cfr. Pol., Hist., v, 75), si oppose ad Acheo, ai re di Pergamo e, alla fine, ai Goti (Zos., v, 15).
Le rovine dell'antica S. si trovano vicino al villaggio di Serük. Oltre ai resti di una cinta muraria e di un'acropoli (Kesbedion), scarse tracce sono visibili del teatro, delle stoài, dell'agorà e dello stadio; appena riconoscibile l'impianto di un tempio. Fuori del perimetro delle mura sono i resti di un acquedotto e alcune tombe a camera
Bibl.: Ch. Lanckoronski, Städte Pamphyliens und Pisidiens, II, Vienna 1882, p. 174; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 710 ss.; Ruge, in Pauly-Wissowa, II A, 1923, c. 1257, s. v.; R. Paribeni, in Enc. It., XXXI, 1936, p. 322; G. K. Jenkins, in Br. Mus. Quart., XVIII, 1953, p. 53 ss.