Vedi SELEUCO I Nicatore dell'anno: 1966 - 1997
SELEUCO I Nicatore (Σέλευκος Νικάτωρ, Seleucus)
Nato nel 355, divenne re di Siria nel 306 a. C. e mori nel 281 a. C., mentre muoveva alla conquista della Macedonia. Da lui ebbe nome l'èra seleucide la cui data d'inizio è il 312 e che rimase in vigore in Siria fino al tardo Impero.
Abbiamo notizia di tre statue di S. N., rispettivamente ad Atene (Paus., i, 16, 1), ad Olimpia (Paus., vi, ii, 1; vi, 16, 2) e ad Antiochia sull'Oronte (Libanios, p. 301) e di suoi ritratti dovuti a Bryaxis (Plin., Nat. hist., xxxiv, 73) e ad Aristodemos (Plin., Nat. hist., xxxiv, 86); conosciamo l'iscrizione di una base di età romana di una statua il cui originale era opera di Lisippo (Loewy, I. G. B., 487).
Le sue sembianze ci sono note dalle monete sue nonché del figlio Antioco I e di Filetero. Quelle più tarde, in parte postume, dipendono evidentemente da un ritratto, di cui si è voluto riconoscere, con buone ragioni, una replica in un busto di bronzo da Ercolano (v. lisippo). Per la salda struttura interna, che i tratti fisionomici, ridotti all'essenziale, tendono a sottolineare, il vivo senso plastico che pervade anche i particolari e per il taglio del volto è lecito ritenere che esso derivi dal ritratto eseguito da Lisippo. Con ciò non contrasta la data tarda delle monete, né l'età sulla cinquantina del personaggio, e neanche la subordinazione dei tratti del volto ad uno schema che troviamo anche in altre opere dello stesso Lisippo, in quanto è poco probabile che questi avesse mai visto di persona Seleuco. I tipi monetali più antichi, troppo generici per poterne trarre deduzioni stilistiche, potrebbero invece derivare, per il diadema con le corna, dalla statua di Antiochia.
Bibl.: P. Wolters, in Röm. Mitt., IV, 1889, p. 32 s.; E. Pfuhl, in Jahrbuch, XLV, 1930, p. 4 s.; Arndt-Bruckmann, Einzelaufnhamen, 101-102; L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, p. 106 s.; G. Lippold, Handbuch d. Archäologie, V, Monaco 1950, p. 304. Per le monete v. soprattutto: E. Babelon, Les rois de Syrie, d'Arménie et de Commagène, Parigi 1890; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 755 s.