SEISACHTHEIA (σεισάχϑεια "scotimento dei pesi")
Con questo nome designavano gli antichi un provvedimento preso in Atene da Solone come arconte e legislatore nel 594 a. C. a favore dei debitori.
Già nel sec. IV a. C. non si sapeva bene in che questo provvedimento consistesse. L'attidografo Androzione riteneva che si trattasse di una riduzione dei debiti connessa col mutamento della valuta, sicché debiti fatti in dramme antiche pesanti (eginetiche) si sarebbero pagati in dramme nuove leggiere (euboiche) con un abbuono del 27%. Altri (Aristotele, Filocoro) ritenevano che si trattasse addirittura di un'abolizione dei debiti. La prima ipotesi è da respingere perché quella riduzione sarebbe stata lontana da riportare quegli effetti che Solone vanta: liberazione di molti Ateniesi dalla servitù o dal pericolo di cadervi, liberazione della terra dai cippi ipotecarî. Ma è anche evidente che non si può ascrivere a Solone un provvedimento così rivoluzionario come la pura e semplice abolizione dei debiti. Egli ha abolito la servitù per debiti e in linea di massima anche l'ipoteca sui possessi fondiarî. Quest'abolizione a cui diede effetto retroattivo spiega la liberazione degli uomini e della terra di che egli si vanta, e spiega come egli attuandola credesse di consolidare e non di scalzare il "venerando fondamento della giustizia".
Bibl.: G. Adler, Solon und die Bauernbefreiung von Attika, in Vierteljahrsschrift für Staats- und Volkswirtschaft, IV (1896), p. 107 segg.: C. Gilliard, Quelques réformes de Solon, Losanna 1907; G. De Sanctis, 'Ατϑίς, Storia della Repubblica Ateniese, 2ª ed., Torino 1912, p. 206 segg.; G. Glotz, Histoire grecque, I, Parigi 1925, p. 430 segg. - Ampia bibliografia in G. Busolt, Griechische Geschichte, II, 2ª ed., Gotha 1895, p. 258 seg. V. anche solone.