segreto (secreto; sacreto)
Come sostantivo, la parola ricorre nella Vita Nuova e nel Convivio; un esempio nel Fiore.
Per lo più indica qualche cosa che uno nasconde nell'interno del proprio animo e non rivela a nessuno: Cv II VI 2 in tutta questa canzone... lo ‛ core ' si prende per lo secreto dentro, e non per altra spezial parte de l'anima e del corpo. È perciò usato con riferimento all'amore per Beatrice (Vn V 3, prima occorrenza; XVIII 1), al finto amore per la prima donna dello schermo (V 3, seconda occorrenza) e alle parole rivolte a D. da Amore, le quali preludono alla vicenda della seconda donna dello schermo (IX 13); in XII 7 s. accenna all'amore per Beatrice secondo il Casini, e al finto amore per la seconda donna dello schermo secondo il D'Ancona. Ha lo stesso valore in Fiore XXXII 6 Malabocca si sforzava forte / in ogne mi' sacreto far palese.
In due esempi del Convivio assume un significato affine a " mistero ": II V 4 lo primo secreto che [Cristo] ne mostrò, fu una de le creature predette, cioè uno degli angeli, il che fece inviando Gabriele a Maria per l'annunciazione; III V 7 quello glorioso filosofo [Aristotele] al quale la natura più aperse li suoi segreti.
Per If XIII 61 e Pg XX 96, v. SEGRETO (agg.).