SEGNALI (XXXI, p. 298; App. II, 11, p. 804)
Segnali stradali. - I s. s. attualmente in uso possono raggrupparsi in quattro categorie: 1) Segnali verticali: costituiscono tuttora il mezzo più diffuso. Di norma il s. è posto sulla destra rispetto al senso di marcia, ma può essere ripetuto anche a sinistra o - in via eccezionale - assumere altre posizioni, quando ciò sia richiesto da particolari circostanze. Sulla chiarezza di significato del segnale hanno influenza la forma, il colore nonché la scritta o simbolo adottato.
In Europa vige la forma triangolare equilatera (lato 90 cm o 60 cm) per i s. di pericolo, circolare (diametro 60 cm o 40 cm) per i s. di obbligo e di divieto, rettangolare o quadrata per i s. di indicazione. I colori sono: il bianco per il fondo e il rosso per il bordo nei s. di pericolo o di divieto; il blu per il fondo e il bianco per i simboli nei s. di obbligo o di indicazione. Mentre nei paesi europei si usano simboli, in quelli americani si usano scritte, forse anche per la maggiore brevità delle parole da adottare.
Altro elemento fondamentale da considerare è il tempo di risposta: il s. cioè deve essere disposto in modo da consentire al conducente la possibilità di rispettarlo: ciò è in relazione con la distanza di visibilità e di leggibilità del segnale, la posizione del segnale rispetto al punto da proteggere, la velocità di marcia dei veicoli che si approssimano al segnale e il tipo di manovra prescritta dal segnale.
I s. verticali sono costituiti normalmente da dischi di lamiera stampata, con piegatura dei bordi ad angolo retto o a scatola per rinforzo. Il materiale grezzo viene fosfatizzato, stuccato e verniciato a fuoco in due tempi (antiruggine e finitura con smalti sintetici). I materiali rifrangenti sono applicati sotto vuoto ed a caldo con uno speciale apparecchio pneumatico. I dischi sono sostenuti da mensole o da piantane semplici e doppie.
2) Segnali orizzontali: si sono diffusi solo recentemente, insieme con il progresso nelle pavimentazioni stradali e nelle vernici. Sono costituiti da linee, scritte, campiture, ecc. tracciate sulla carreggiata in modo da definire i percorsi dei veicoli, separare aree destinate a manovre diverse, segnalare o presegnalare ostacoli, ecc. I segni sulla carreggiata sono sempre nel cono di vista del conducente, quindi non solo colpiscono maggiormente l'attenzione ma rimangono visibili più a lungo. La segnaletica orizzontale, notevole strumento per la regolazione del traffico, viene fra l'altro impiegata con notevole successo nelle cosiddette canalizzazioni. Si tende infatti attualmente a considerare la circolazione come costituita idealmente da una o più file di veicoli che si muovono ciascuna su una porzione della strada chiamata corsia, di larghezza pari a 3 ÷ 3,50 m. Le corsie sono delimitate da strisce longitudinali, continue o discontinue, a seconda che si consenta o meno ai veicoli di uscire dalla corsia per trasferirsi in un'altra.
Nella segnaletica orizzontale vengono impiegate linee longitudinali, linee trasversali o altri segni, in qualche caso distinti anche in base al colore. Le linee longitudinali in bianco hanno carattere imperativo, se costituite da una o due strisce continue affiancate (che non debbono essere valicate) o carattere permissivo se costituite da una striscia discontinua a tratti (che può essere valicata). Le linee longitudinali costituite da una striscia continua e da una discontinua affiancate possono essere valicate nel senso che attraversa per prima la linea discontinua. Particolari esigenze della circolazione possono rendere necessario l'uso di strisce oblique per raccordi o incanalamenti.
Altre segnalazioni ad andamento longitudinale sono le strisce di colore giallo: continue, per delimitare la parte di carreggiata destinata alla circolazione di particolari categorie di veicoli (es. biciclette); discontinue, per delimitare il margine della strada principale e zone destinate alla fermata di autobus. Si adottano infine strisce azzurre per delimitare zone destinate al parcheggio custodito dei veicoli. Le strisce trasversali si distinguono principalmente in strisce di arresto e in strisce di passaggi pedonali. Le strisce di arresto sono bianche continue ed indicano il limite prima del quale il conducente deve fermare il veicolo in prossimità di un incrocio per rispettare la segnalazione dei semafori o dei segnali di arresto all'incrocio o dei segnali manuali degli agenti preposti al traffico.
I passaggi pedonali possono essere tracciati in due modi: con due strisce trasversali parallele tratteggiate distanti al minimo m. 2,50 oppure con zebratura parallela alla direzione della circolazione. Là dove il traffico non è regolato né da agenti né da impianti semaforici i passaggi pedonali debbono essere tracciati unicamente con zebrature. La zebratura inclinata all'incirca di 45° rispetto alla direzione di marcia dei veicoli indica invece aree escluse dalla circolazione. Altri segni sono costituiti da iscrizioni sulla pavimentazione, zebrature a protezione degli ostacoli, frecce direzionali, ecc.
Le strisce longitudinali hanno la larghezza minima di 12 cm, quelle trasversali di 30 cm. Sono tracciate medianti vernici o altri materiali di pari efficienza che debbono avere caratteristiche tali da risultare nettamente visibili sia di giorno sia di notte. Nelle strade extraurbane è necessario inoltre che le vernici siano rifrangenti, mentre ciò non è indispensabile nelle strade urbane. Altri requisiti importanti sono la velocità di essiccazione e la resistenza all'usura.
3) Segnali luminosi: sono detti semafori di protezione, in genere a luce unica (giallo lampeggiante), quelli destinati a richiamare l'attenzione degli utenti della strada. I semafori di distribuzione, a più luci fisse di colore diverso, sono usati allorquando, per mancanza di spazio in relazione al volume della circolazione, è necessario assegnare lo spazio disponibile alternativamente alle varie correnti di traffico. Sono frequentemente installati alle intersezioni dove l'attraversamento libero delle correnti non è più possibile.
Le lenti normalmente usate hanno il diametro di circa 20 cm, le lampade hanno potenza di circa 25 watt per la luce gialla e di 30 watt per la luce rossa. Nei paesi americani la potenza delle lampade giunge fino a 100 watt; comunque in condizioni atmosferiche normali il segnale semaforico deve essere visibile almeno a 200 m. Poiché i semafori debbono funzionare sia di giorno sia di notte, occorre determinare con molta accuratezza le efficienze luminose, allo scopo di avere una sufficiente luminosità diurna e di evitare l'abbagliamento notturno.
La posizione del semaforo è assai importante: infatti il semaforo centrale, posto cioè al centro di un incrocio, può presentare il difetto di non essere facilmente visibile dai conducenti di autovetture, specie se l'area dell'incrocio è ridotta, mentre quelli posti su pali, lateralmente alla strada, possono venire occultati da veicoli pesanti e quindi alti. Si può ovviare a tale inconveniente arretrando opportunamente la linea di arresto o disponendo tali semafori su isole direzionali per comandare movimenti specifici. Comunque, i semafori installati al centro dell'incrocio (sospesi) debbono avere il bordo inferiore della luce più bassa ad altezza da terra variabile da 4,50 m a 5,50 m; quelli su pali da 2 m a 3 m.
Circa il significato dei colori si è ormai di intesa di impiegare la luce rossa per comandare l'arresto e la luce verde per la via libera. Poiché naturalmente la colonna dei veicoli non può arrestarsi improvvisamente e non può improvvisamente sgomberare l'incrocio, è stata introdotta una luce gialla con il significato di sgombero.
I semafori possono comandare tutte o parte delle correnti, sia veicolari sia pedonali, relative a ciascun ramo dell'incrocio. Nel primo caso, la luce verde dà via libera a tutti i veicoli: questi possono quindi compiere tutte le manovre consentite (di norma: proseguire, svoltare a destra o a sinistra). Nel secondo caso si possono comandare separatamente le varie manovre, aggiungendo altre luci costituite da frecce verdi rivolte verso la direzione consentita: ne consegue la necessità che i veicoli siano incanalati e preselezionati. Normalmente si aggiungono, lateralmente alla luce verde, le frecce per la svolta a destra o a sinistra, mentre la freccia che indica "proseguire diritto" è posta sotto la luce verde normale.
La sequenza dei varî colori e il loro tempo di permanenza sono strettamente connessi con le caratteristiche geometriche dell'incrocio e con il volume delle varie correnti, e sono comandate da meccanismi automatici che ripetono periodicamente la sequenza prescelta (ciclo). Vi è la possibilità, negli impianti più usati, di variare la lunghezza del ciclo e la sua ripartizione in fasi, nonché di sincronizzare più semafori di uno stesso itinerario.
L'impiego dei semafori richiede particolari accorgimenti di calcolo e una perfetta conoscenza delle caratteristiche della circolazione dei veicoli e dei pedoni. Recentemente sono stati impiegati impianti semaforici assai complessi nei quali il comando delle luci è automaticamente provocato dall'accumulo dei veicoli che provengono da ciascuna direzione. Si è anche tentato, con buon esito, di centralizzare un gran numero di impianti del genere, coordinandoli con una calcolatrice elettronica in modo da indirizzare le varie correnti sul percorso più sgombro.
Il comando delle correnti pedonali, una volta effettuato in via indiretta con i semafori per i veicoli, è attualmente effettuato da semafori appositi; al fine poi di evitare confusioni con i precedenti, tali semafori recano la scritta ALT rossa luminosa in campo nero, la scritta AVANTI verde luminosa in campo nero e un omino nero in campo luminoso bianco, sempre acceso. Il tempo di sgombero è indicato dal rapido lampeggiare della scritta AVANTI.
Oltre ai semafori a luci fisse, si impiegano anche semafori a luce gialla lampeggiante con lo scopo di presegnalare un impianto semaforico extraurbano o come segnale di pericolo generico. I segnali con luce rossa lampeggiante sono usati nei passaggi a livello senza barriere o con semibarriere e negli accessi ai ponti mobili.
4) Segnali manuali: sono quelli che vengono effettuati dagli agenti preposti al traffico disponendo le braccia in posizioni prestabilite: le braccia distese orizzontalmente in direzione normale a quella di marcia vietano il passaggio; lo consentono se distese in direzione parallela. Un braccio alzato verticalmente ha il valore della luce gialla nei semafori tricolori. Vedi Tav. f. t.
Bibl.: Testo Unico delle norme sulla circolazione stradale (il cosiddetto "Codice della strada", decr. pres. rep. 27 ottobre 1958, n. 956 e l. 26 aprile 1959, n. 207); Regolamento per l'esecuzione del Testo Unico (decr. pres. rep. 30 giugno 1959 n. 40); A.C.I., Ufficio Segnalazioni Stradali: pubblicazioni varie; T. M. Matson e altri, Traffic engineering, New York 1956.