SEGNA (A. T., 77-78)
Porto di pesca, detto Senj in croato e Zengg in tedesco, lungo la costa croata della Morlacca, sul lato orientale del Quarnerolo, di fronte all'estremità meridionale dell'isola di Veglia. Il porto si apre allo sbocco di una profonda gola, ai piedi della ripida e impervia parete di calcari giura-liassici, che scende dalle creste delle Alpi Belie (Velebiti), le quali incombono con altezze superiori ai 1000 m. s. m.
La bora, o vento di NE., che si precipita con violenza straordinaria dagli altipiani croati, rende questo porto inabbordabile col cattivo tempo e talvolta anche con la buona stagione. Tuttavia il porto ha anche un piccolo traffico locale di sale e cereali dall'Istria, per gli altipiani della Croazia, attraverso una carrozzabile che si arrampica verso una depressione della costa montuosa e che porta a Otočac e a Zaloznica.
La cittadina (ab. 3072) si allunga su un breve terrazzo d'erosione marina, ai piedi di un dosso montuoso (m. 85) a S. della località, e ha qualche piccola industria peschereccia.
Segna conserva ancora le caratteristiche della città medievale, che fu prima feudo dei Frangipani, signori dell'isola di Veglia, poi, per privilegi concessile dai re d'Ungheria e dagli arciduchi d'Austria, città libera e dal 1537 asilo degli Uscocchi (uskok "fuoruscito, evaso" in senso politico e criminale), divenuti pirati molesti e temibili per le città italiane delle isole e delle coste dalmate e per la navigazione nell'Adriatico orientale. Ai lati della piazza centrale, palazzi e il castello dei Frangipani (sec. XIV), oggi convitto per scolari. Il duomo è una basilica romanica del sec. XII: ha un archivio vescovile; la chiesa votiva di S. Francesco, ricostruita nel 1558, ha forme romaniche, un ricco pergamo, sculture medievali e tombe di cospicui Uscocchi. Notevoli alcune case private (sec. XV e XVI) di patrizî e Uscocchi. Alla periferia, il palazzo vescovile, la chiesa S. Ambrogio e l'antica cappella S. Martino; fuori di città: la neocostituita chiesa serba-ortodossa S. Maria e la chiesa votiva della gente del mare; a S., su un vicino colle, i resti di un fortilizio dei Frangipani (oggi Nehaj).
Bibl.: L. V. Bertarelli, Venezia Giulia e Dalmazia, Milano 1934; G. Marcotti, L'Adriat. or., Firenze 1899; D. Gigante, St. del comune di Fiume.