VENTURA, Secondino
– Nacque ad Asti nella prima metà del XV secolo, figlio di Andrea e di Beatrice de’ Folli (Archivio di Stato di Asti, Atti civili, c. 231).
Apparteneva alla stessa famiglia del cronista Guglielmo Ventura (v. la voce in questo Dizionario).
Indirizzato agli studi giuridici dalla famiglia, esercitò a partire dagli anni Trenta del Quattrocento la professione di notaio a Genova (Archivio di Stato di Genova, Processi politici, m. 2964). Negli stessi anni Secondino, benché avesse incominciato a partecipare alla vita civile e a rivestire incarichi ufficiali nella città ligure (come dimostrano le frequentazioni, di cui parla nel Memoriale, con il futuro doge Barnaba Adorno), fece spesso ritorno nella città natia. Se nel 1430 si trovò a Moncalvo per assistere all’esecuzione di Giovanni Turco, accusato di tradimento dal marchese del Monferrato, tra il 1442 e il 1447 venne nominato nella contea di Asti procuratore generale e fiscale per conto di Carlo di Valois-Orléans (Fissore, 1972, p. 590; Vayra, 1889, p. 414; Faucon, 1882, p. 30). Anche se la patente di Carlo data la nomina al 12 aprile 1441 (Faucon, 1882, p. 66; Gorrini, 1884, p. 201), il registro del tesoriere alla camera dei Conti di Blois registra che solo sedici mesi dopo Secondino fu pienamente integrato nel suo ruolo con un salario di lire 22 mensili (Archivio di Stato di Asti, Conti della contea d’Asti, KK, 317, cc. 53v, 58v; Fissore, 1972, p. 590).
Probabilmente in seguito alla nomina a procuratore e in virtù del legame che lo univa agli Orléans, Secondino compose l’unica sua opera nota, una breve cronaca chiamata Memoriale. Il testo, tradito da otto testimoni (sei manoscritti e due edizioni a stampa), copre un arco di tempo che corre tra il 1420 e il 1457. Esso non è suddiviso in capitoli, ma rispetta la successione cronologica dei fatti presi in esame.
Il Memoriale è scritto in un latino elementare, ricco di volgarismi, che tuttavia nella struttura risente della formazione dell’autore, benché manchi ogni indicazione precisa di acta, instrumenta, documenti, e registri consultati durante la stesura. Non vi è alcun riferimento alla partecipazione e al coinvolgimento nell’amministrazione cittadina di Secondino, benché l’autore, dove può, dichiari di aver assistito ai fatti narrati.
Il racconto gravita intorno alla lotta per la successione a Filippo Maria Visconti e, dopo alcune digressioni su Napoli e Genova, segue le vicende del principe Carlo di Valois-Orléans, figlio di Valentina Visconti, a cui Secondino si riferisce spesso con ossequiosi appellativi e attributi. Vengono narrati quindi la prigionia del principe Carlo in Inghilterra, la sua successiva liberazione e l’arrivo ad Asti. Pochi sono gli eventi registrati che esulano dalla linea principale del racconto e nella totalità dei casi riguardano solo fatti di scarso rilievo per Asti, come il capitolo generale dei carmelitani, la neve del maggio del 1444 o l’inizio della costruzione della facciata della chiesa di S. Secondo: nel silenzio si perdono le voci tanto del popolo quanto degli esponenti della vita pubblica.
Dagli ordinati astigiani (le deliberazioni comunali), Ventura risulta ancora vivente nel 1467 (Archivio di Stato di Torino, Atti consigliari, I; Goria, 1937, p. 225): si spense probabilmente tra la fine del 1469 e il gennaio del 1470 (Archivio di Stato di Asti, Conti della contea d’Asti, KK, 526, c. 44; Fissore, 1972, p. 591). Luogo della morte e sepoltura sono ignoti.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Asti, Conti della contea d’Asti, KK, 317, cc. 53v, 58v, KK 526, c. 44; Atti civili, c. 231; Archivio di Stato di Genova, Processi politici, m. 2964; Archivio di Stato di Torino, Atti consiliari, I; Chronicon memoriale Secundini Venturae de rebus astensium, in L.A. Muratori, RIS, XI, Milano 1727, coll. 269-282; Memoriale Secondini Venturae civis Astensis, a cura di C. Combetti, in Monumenta Historiae Patriae. Scriptores, III, Augustae Taurinorum 1848, coll. 821-836 (ed. anast. e trad. Asti 1978).
S. Grassi, Storia della città di Asti, Asti 1817, pp. 68-75; G. Napione, Vite ed elogi d’illustri italiani, II, Pisa 1818, pp. 95-97; M. Faucon, Le mariage de Louis d’Orléans et de Valentine Visconti. La domination française dans le Milanais de 1387 à 1450, in Archives des missions scientifique et littéraires, s. 3, VIII (1882), pp. 39-99; G. Gorrini, Il comune astigiano e la sua storiografia: saggio storico-critico, Firenze 1884, pp. 188-193; P. Vayra, Un anno di vita pubblica del Comune di Asti (1441). Documenti e note, in Miscellanea di storia italiana, s. 2, XXVII (1889), pp. 393-578; F. Gabotto, La vita in Asti ai tempi di Giovan Giorgio Alione, Asti 1899, pp. 48-53; N. Gabiani, Asti nei principali suoi ricordi storici, Asti 1927-1934, ad ind.; A. Goria, Studi sul cronista astigiano Guglielmo Ventura, in Bullettino dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano, LII (1937), pp. 137-255; G. Vinay, Il Memoriale di S. V., in Bollettino storico-bibliografico subalpino, XXXIX (1937), pp. 376-391; G. Novellone, Vecchia Asti, Asti 1953, ad ind.; G.G. Fissore, I conti della contea d’Asti: una proposta ed un’occasione per la storiografia astigiana, in Archivi e cultura in Asti, Asti 1971, pp. 91-115; Id., Contributi alla cronologia di S. Ventura e Antonio Astesano, in Bollettino storico-bibliografico subalpino, LXXII (1972), pp. 589-594.