SECKENDORFF, Friedrich Heinrich, conte von
Feldmaresciallo tedesco, nato il 16 luglio 1673 a Königsberg (Franconia), morto il 23 novembre 1763 a Meuselwitz. Tipico ufficiale settecentesco, pieno di bravura, senza scrupoli, avido, pronto a cambiare padrone da un giorno all'altro, fece le sue prime armi nel 1693 nell'esercito anglo-olandese di Guglielmo III contro i Francesi. L'anno dopo era nell'armata imperiale agli ordini del margravio del Baden. Nel 1695 si recò a Venezia per entrare al soldo della repubblica, ma cambiò idea preferendo andare sul Reno a combattere sotto il margravio di Brandeburgo. Poco dopo era col principe Eugenio in Ungheria. Nel 1701 è nuovamente agli stipendî dell'Olanda, partecipa alle battaglie di Ramillies e Oudenarde, è ferito all'assedio di Ryssel. Nel 1709 passa al servizio di Augusto II di Sassonia, re di Polonia, combatte a Malplaquet e prende parte, come plenipotenziario polacco, alle trattative di pace dell'Aia. Nel 1718 è generale delle truppe polacche all'assedio di Stralsunda. Rientra poi nell'armata imperiale e partecipa alla presa di Belgrado. Nel 1718 e 1719 si batte in Italia. Nominato conte dall'imperatore Carlo VI, rappresenta il suo signore a Berlino e riesce a risolvere la questione dei ducati di Jülich e Berg. Ma nel 1731 è di nuovo tra le armi: comanda sul Reno la retroguardia imperiale, appresta a difesa la linea della riva destra, sconfigge, nel 1735, i Francesi a Clausen. Dopo essere stato governatore della fortezza di Philippsburg, assume nel 1737 il comando in capo contro i Turchi col grado di feldmaresciallo: conquista la fortezza di Nissa, ma finisce col farsi battere e con l'esser cacciato in prigione sotto l'accusa di avere prostituito la gloria e la reputazione delle armi imperiali. Rimesso in libertà da Maria Teresa nel 1740, emigra al servizio di Carlo VII di Baviera, che gli affida il comando della sua armata. Anche questa volta la vittoria delle armi non gli arrise: più fortunato negl'intrighi diplomatici, dopo essere riuscito a combinare l'unione di Francoforte contro Maria Teresa, guidò le trattative tra Baviera e Austria che condussero alla pace di Füssen. Tornò così in auge alla corte di Vienna. Ritiratosi nelle sue terre di Meuselwitz in Sassonia, fu largo di consigli a Maria Teresa, allora in lotta con Federico II, tanto che costui credette opportuno farlo rapire. Chiuse la sua vita come membro della dieta provinciale di Altenburg.
Bibl.: T. v. Seckendorff, Versuch einer Lebensbeschreibung des Feldmarschalls Grafen v. S., Lipsia 1792-94; O. Seeländer, Graf S. u. d. Publizistik zum Frieden von Füssen, Gotha 1883.