Scrittore (Clermont, Alvernia, 1741 - Parigi 1794). Scrisse due commedie (La jeune Indienne, 1764, lodata da Voltaire, e Le marchand de Smyrne, 1770) e una tragedia (Mustapha et Zéaigir, 1776). Un suo Éloge de Molière fu premiato dall'Accademia francese (1769), un Éloge de La Fontaine dall'Accademia di Marsiglia (1774). Accademico di Francia dal 1781, fu favorevole alla Rivoluzione e amico di Mirabeau; ma i suoi sarcasmi, che non risparmiavano nessuno, lo portarono in carcere, sotto il Terrore. Sopravvive nelle sue serie di Maximes et pensées e Caractères et anecdotes, ricavate da sue note sparse e pubblicate postume, in cui si mostra osservatore dei costumi e moralista acutissimo, amaro, incisivo.