FLORIGERIO, Sebastiano
Pittore, nato a Conegliano da un Giacomo di Bologna, intorno al 1500 e vissuto, secondo il Vasari, una quarantina d'anni. Nel 1525 ebbe la commissione di una pala o gonfalone per S. Maria di Villanova presso Cividale, e nello stesso anno strinse patto in Udine con Pellegrino di San Daniele, nella cui bottega stava già da più anni, impegnandosi a lavorarvi ancora senza salario, ma con la promessa di avere in sposa la figlia del maestro. Bandito dal Friuli nel 1529, si recò a Padova. Fra il 1538 e il 1543 fu a Cividale; anche, in quest'anno, pare si sia trasferito a Conegliano. Le poche opere che restano di lui (cioè i Ss. Rocco e Sebastiano, che fiancheggiavano la Pietà di S. Bovo a Padova, ora alla Galleria di Vienna, e la grandiosa pala di S. Giorgio nell'omonima chiesetta a Udine lo mostrano specialmente sotto l'influsso del Pordenone. Tale influsso non pare esercitarsi attraverso Pellegrino di San Daniele, ma piuttosto direttamente, poiché assai maggiore è nel F. la tendenza alla concitazione nei moti e alla gonfiezza nelle forme, come si vede nei due santi che fiancheggiano la pala di Pellegrino per S. Maria dei Battuti a Cividale, bene attribuiti dal Fogolari al.F. ll Gamba ha ritrovato, nel preteso ritratto del Sansovino agli Uffizi, il ritratto del padre del pittore friulano G. B. Grassi, ricordato dal Vasari come opera del F. Altre attribuzioni invece non si possono accogliere senza riserva; anche quella antica della Madonna con Sant'Anna e i Ss. Rocco e Sebastiano, già della Confraternita dei Calzolai a Udine, ora all'Accademia di Venezia.
Bibl.: L. P., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con la bibl. precedente); C. Gamba, in Boll. d'arte, n. s., IV (1924-25), p. 196; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, iii, Milano 1928, pp. 39-44.