CHERICI (Chierici, Clerici), Sebastiano
Nacque a Pistoia nel 1647. La sua formazione musicale avvenne a Bologna, come allievo di G. P. Colonna, e questo fatto indusse il Fétis a credere che fosse nato in un luogo vicino. Successivamente fu "musico suprano" nell'Accademia della Morte a Ferrara, città nella quale rimase per molti anni ricoprendo la carica di maestro di cappella della cattedrale dal 1670 al 1679 e di maestro dell'Accademia della Compagnia dello Spirito Santo a partire almeno dal 1672 fino al 1695 (dalla dedica dell'op. 1, pubblicata appunto nel 1672, risulta che il C. aveva già tale incarico). Dal settembre 1675 al marzo 1676 fu a Dresda come maestro della cappella di corte, e nel 1685 fu accolto tra i membri dell'Accademia filarmonica di Bologna.
Nella prefazione all'op. 4 del 1686 il C. esprime il desiderio di tornare nella natia Pistoia e a tal fine dedica la raccolta di mottetti al principe Ferdinando di Toscana, anziché ad illustri personaggi ferraresi (destinatari delle op. 2 e 3); ma solo parecchi anni più tardi, nel 1695, poté raggiungere il suo intento. Il 23 settembre il capitolo della cattedrale decise di chiamarlo come maestro della cappella, e il 18 novembre il C. fece sapere con una lettera da Ferrara che si sarebbe trasferito al più presto a Pistoia. Il contratto, che prevedeva per il musicista uno stipendio annuo di cento scudi e la possibilitá di tenere a sue spese un collaboratore per la scuola di musica, ebbe inizialmente la durata di tre anni, ma, trascorso il periodo stabilito, il C. chiese di rendere vitalizio l'incarico "per aver esso sopra l'età di 60 anni".
A questo proposito è interessante osservare che l'età di più di sessanta anni, dichiarata nel resoconto capitolare del 5 maggio 1702, non si accorda con la data di nascita da noi conosciuta. Il divario è superabile solo considerando l'indicazione imprecisa - ipotesi del resto non del tutto improbabile, dato il periodo storico -, oppure anticipando di almeno un quinquennio la data di nascita.
Il capitolo accettò la proposta di vitalizio, facendo tuttavia presente l'eccezionalità del provvedimento, che non doveva in seguito essere preso a esempio. Proseguendo nella lettura degli atti capitolari, in data 15 nov. 1703 si riferisce l'esito della scelta del nuovo maestro. Il C. dovrebbe dunque essere morto, e non più tardi della fine di ottobre, poiché se il 15 novembre il capitolo era in grado di esaminare le domande di concorrenti - operanti in città la cui distanza da Pistoia era considerevole - dobbiamo pur ammettere un certo lasso di tempo tra questa data e la scomparsa del musicista. Verificando la posizione del C. sul libro dei pagamenti, risulta però che nel 1703-1704 (la stagione andava dal 1ºluglio al 31giugno) due pagamenti furono effettuati a suo favore - il primo fino al 12 novembre e il secondo dal 12 novembre al 20 dicembre, "per il tempo che è stato vacante l'ufficio di maestro di cappella" -, mentre il terzo è fatto al nuovo maestro Carlo Antonio Clari. Alla luce di questa documentazione si deve quindi dedurre che il C. non era morto prima del dicembre 1703, e che, venuto meno il contratto vitalizio per motivi non riferiti negli atti capitolari, aveva abbandonato la carica. Sembra comunque che non sia vissuto oltre il 1704.
Le composizioni pubblicate a stampa sono tutte di genere sacro, eccezion fatta per i dodici duetti da camera dell'op. 5; numerose furono le ristampe, realizzate anche fuori d'Italia oltre che a Bologna, città nella quale avevano visto la luce le prime edizioni. Il mottetto Mortales plaudite, inserito in una raccolta antologica del 1670, èl'unica composizione scritta nello stile della monodia accompagnata, mentre le altre si attengono allo stile concertato a più voci, tipico della scuola bolognese della seconda metà del XVII secolo.
Numerosi sono gli oratori, e anche l'Ildegarde, elencata tra i melodrammi e data nel teatro dei Risvegliati di Pistoia nell'estate del 1697, venne eseguita in forma oratoriale nella casa del pistoiese Baldassarre Panciatichi il 24 apr. 1699.L'attività operistica è invecemolto esigua e concentrata nell'ultimo periodo della vita del compositore, in particolare legata al suo soggiorno nella città di Pistoia (unica eccezione è Amore piaga ogni core, rappresentata anche a Ferrara nel 1691). Stando a una cronaca dell'epoca (Libro dei ricordi ms. di casaMelani: cfr. Chiappelli), le sue opere non incontrarono il favore del pubblico pistoiese: per Amor piagaogni core (carnevale 1698) si dovette ricorrere ad una riduzione del prezzo del biglietto dopo le prime rappresentazioni, il Conte di Bacheville (carnevale 1699) fu un vero e proprio fiasco. Il giudizio negativo del Melani è in parte da attribuire alla rivalità con la famiglia Fabroni, protettrice del compositore, ma per il resto ci sembra contenere elementi di attendibilità, poiché il musicista, dedicatosi prevalentemente alla produzione sacra, incontrò verisimilmente alcune difficoltà nell'adattarsi al genere teatrale.
Pubblicò a Bologna: Inni sacri a 2,3,4e 5 voci con violini e senza op. 1, dedicati a Giulio Antonio Acquaviva conte di Conversano, 1672; Harmonia di devoti concerti a 2 e 3 voci con violini e senza op. 2, dedicata al cardinale Acciaiuoli di Ferrara, 1681 e 1698; Compieta concertata e breve a 3 e 4voci con violini e ripieni a beneplacito op. 3, dedicata a mons. Gioseffo Spinelli Caracciolo, vicelegato di Ferrara, 1686; Motetti sagri a 2e 3 voci con violini e senza op. 4, dedicati al principe Ferdinando di Toscana, 1686; poi Anversa 1689 e Bologna 1700; Componimenti da camera a 2voci op. 5, dedicati al duca di Modena, 1688; Motetti sagri a 2 e 3 voci con violini e senza op. 6, dedicati all'imperatore Leopoldo I, 1695; un mottetto per voce sola e basso continuo, Mortales plaudite, è inserito nella Nuova raccolta di motetti sagri a voce sola di diversi eccellenti autori moderni di M. Silvani, Bologna 1670; una sonata per organo è contenuta nelle Sonate da organo di varii autori di G. C. Arresti, Bologna 1687. La Bibliothèque nationale di Parigi possiede le partiture manoscritte di tre oratori: La Santissima Annunziata, Modena 1684; Il trionfo della Fede, ibid. 1686; Il trionfo della pace, Ferrara 1686. Compose inoltre gli oratori: S. Filippo Neri, Ferrara 1673; Le vittorie di Cristo morto, ibid. 1677; La caduta d'Uria, ibid. 1678; La conversione di s. Agostino, ibid. 1678; La Susanna, ibid. 1678; Il cieco nato, ibid. 1679, da Gilberto Ferri; Il senso abbattuto, ibid. 1679; Il trionfo degli Incanti Amorosi, ibid. 1689; Il martirio di s. Maurelio, ibid. 1693, su testo di G. C. Grazzini. Le opere: Amor piaga ogni core, ibid. 1691 e Pistoia 1698, su testo di A. Donati; Ildegarde, Pistoia 1697 e 1699, su testo di F. Frosini; Il conte di Bacheville, ibid. 1699, su testo di Mellini; Applausi trionfali, Ferrara 1673; Applausi festivi di giubilo pelle vittorie delle armi imperiali, ibid. 1681. La cantata Iesu care ..., per soprano, contralto e continuo.
Fonti e Bibl.: Pistoia, Arch. capit. della cattedrale, Atti capitolari (23 sett. e 12 nov. 1695, 5 maggio 1702, 15 nov. 1703); Libro della sagrestia di S. Zeno 1703-1704 e Filza dei docum. della sagrestia 1690-1697 (lett. autografa del 18 nov. 1695, f. 236); J. G. Walther, Musikalisches Lex., Leipzig 1732, p. 157; G. B. Martini, Serie cronol. de' principi dell'Accad. de' Filarmonici di Bologna, Bologna 1776, p. 12; M. Fürstenau, Zur Gesch. der Musik und des Theaters,am Hofe der Kurfürsten von Sachsen, Dresden 1861, I, pp. 244 s.; Mostra internaz. di musica in Bologna 1888,Catalogo degli autografi e documenti... posseduti da Emilia Succi, Bologna 1888, pp. 49 s.; M. Bennati, Musicisti ferraresi. Notizie biografiche, Ferrara 1901, pp. 17 s.; A. Chiappelli, Storia delteatro in Pistoia dalle origini alla fine del secolo XVIII, Pistoia 1913, pp. 78, 114 ss., 205 s.; Catal. delle opere musicali, P.Lodi, Città di Modena. Biblioteca Estense, s. l. 1923, pp. 209 s.; G. Gaspari, Catal. della Bibl. musicale G. B. Martini, I, Bologna 1890, p. 149; II, ibid. 1892, pp. 200, 360, 399 s.; III, ibid. 1893, p. 221; V, ibid. 1943, a cura di A. Sesini, pp. 107 s.;C. Sartori, Bibliogr. d. musica strumentale ital., I, Firenze 1952, pp. 616 s.; A. Caselli, Catal. delle opere liriche pubbl. in Italia, Firenze 1969, p. 104; E. Vogel-A. Einstein-F. Lesure-C. Sartori, Bibliogr. della musica ital. vocale profana pubbl. dal 1500al 1700, Pomezia 1977, I, p.370; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 261; C. Schmidl, Dizion. univ. dei musicisti, I, p. 331; Répertoire international des sourcesmusicales-Einzeldrucke vor 1800, II, p. 113; DieMusik in Gesch. und Gegenwart, II, col. 1167; Riemanns Musik-Lexikon, I, p. 305; R. Eitner, Quellen-Lexicon der Musiker, I, p. 416; Enc. d. Musica Ricordi, I, p. 463; La Musica. Diz., I, p. 394; Encicl. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 73.