SCUTARI (tur. Üsküdar; A. T., 88-89)
Città dell'Anatolia settentrionale sulla sponda occidentale del Bosforo, di fronte a Costantinopoli, di cui costituisce il sobborgo asiatico; posta su un promontorio tra il Mar di Marmara e il Bosforo, si sviluppa lungo la riva del mare, di contro all'imboccatura del Corno d'Oro, e si distende ad anfiteatro lungo le pendici occidentali del monte Bulgurlu (268 m.).
Scutari, che tra i sobborghi di Costantinopoli è il più grande e il più popoloso, ha un carattere prettamente orientale: le vie sono strette e tortuose, le case, ricostruite dopo l'incendio del 1872, che distrusse quasi interamente il centro, sono dipinte in un caratteristico colore rosso. La città sorge sul luogo dell'antica Chrysopolis, porto di Calcedone e, nel Medioevo, luogo di villeggiatura degl'imperatori bizantini. Qui facevano capo le vie carovaniere e le strade provenienti dall'Asia. Tale funzione esercita ancor oggi, favorita dal prossimo porto e dal nodo ferroviario di HaydarpaŞa, dove s'inizia la linea che traversa l'Anatolia con una diramazione per Angora. Numerosi battelli collegano la città a Costantinopoli, Galata e Pera. La popolazione, di circa 130.000 abitanti, è composta in maggioranza di Turchi e di un piccolo numero di Greci e di Armeni.
In possesso degli Osmani dalla metà del sec. XIV, dal punto di vista religioso, ebbe importanza soprattutto come sede di alcuni ordini di dervisci. Le case d'abitazione hanno conservato, più che a Istanbul, il loro aspetto antico. Le moschee più notevoli furono quasi tutte fondate da dame della corte turca, o per esse, come, ad es., la Böyük o Mihr u-Māh Giāmi‛i (costruita nel 1547 e così chiamata dal nome della figlia di Sulaimān I), la Eski Wālide Giāmi‛i (1583, dal nome della madre di Murād III) con profonda nicchia di preghiera e bella fontana, la Cinili Giāmi‛i (denominazione dovuta alla ricca decorazione di maiolica, costruita nel 1640 dalla vedova di Aḥmed I) e la Yeni Wālide Giāmi‛i (1707-10, dal nome della madre di Aḥmed III), costruzione quest'ultima particolarmente armoniosa e attraente. Un aspetto particolare conferisce alla città il vasto cimitero musulmano (Böyük Mezaristān), uno dei più importanti dell'Oriente, che, sito in mezzo a una selva di cipressi, domina la piana di HaydarpaŞa in cui si trova la stazione e il porto. Il cimitero ha alcune stele funerarie artisticamente notevoli, specie del secolo XVII e XVIII. Scutari si distinse a partire dal secolo XVI accanto a Brussa quale centro dell'industria serica turca fornendo dappertutto, specie a Venezia, le cosiddette "coperte di Scutari", federe di forma oblunga di velluto o broccato di velluto, con motivo ornamentale nel centro e strisce lungo i bordi corti. I pezzi migliori risalgono ai secoli XVI e XVII; quelli più tardi hanno un tessuto meno fine e colori più fiacchi.