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SCUDO

di Francesco GALANZINO - Sergio PELLEGRINI - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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SCUDO (XXXI, p. 237)

Francesco GALANZINO
Sergio PELLEGRINI

Scudo per artiglierie terrestri. - Le artiglierie moderne, specie quelle di piccolo calibro, sono tuttora dotate di uno scudo che ha lo scopo di proteggere dalle schegge i serventi e gli strumenti più delicati del pezzo.

Munire le artiglierie di scudi protettivi contro le pallottole perforanti dei fucili moderni è impossibile giacché un aumento di spessore comporterebbe un aumento di peso non compatibile con le caratteristiche proprie del materiale. Solo in qualche caso e per qualche bocca da fuoco anticarro si è trasgredito al principio fondamentale del peso e si è aumentato lo spessore degli scudi, o meglio si è ricorsi all'adozione di scudî doppî, costituiti da due piastre parallele separate da una intercapedine. Tale dispositivo venne adottato allorché fecero la loro apparizione i proietti a carica cava (v. bomba, in questa App.), poiché si riteneva che esso fosse sufficiente per annullare gli effetti di scoppio di tale nuovo tipo di proietto. I perfezionamenti adottati in seguito nell'organizzazione del caricamento dei proietti a carica cava resero inefficace il dispositivo che può essere invece utile contro i proietti perforanti che colpiscono il bersaglio ad imbatto obliquo; ed appunto allo scopo di evitare l'impatto normale, gli scudi moderni sono costituiti non da una lamiera piana ma da lamiere sagomate ad angolo, in modo da non presentare superfici normali alle più probabili direzioni dei proietti nemici. Le dimensioni degli scudi moderni sono sensibilmente ridotte. Allorché si vuole proteggere più efficacemente i serventi addetti ai pezzi anticarro o di piccolo calibro si ricorre a pezzi semoventi che dispongono di più robuste corazzature (v. artiglieria, in questa App.).

Scudo per artiglierie navali. - Per proteggere dal mitragliamento degli aerei, dalle minori schegge dei proietti dirompenti, dal vento e dalle intemperie i serventi ed i più delicati congegni delle artiglierie navali sistemate su affusti da coperta sono impiegati appositi scudi, connessi agli affusti che, a differenza di quelli delle artiglierie terrestri, proteggono anche dall'alto e lateralmente le artiglierie stesse. Essi sono in genere costituiti da lamiere di acciaio omogeneo (spesso al silicio manganese), di spessore variabile fra i 4 e gli 8 mm., alle quali, con appropriati trattamenti termici vengono conferite elevatissime qualità di resistenza e durezza anche, entro certi limiti, a scapito della resilienza.

La scudatura delle artiglierie navali moderne assorbe dal 4 all'8% circa del peso dei complessi. Nella parte anteriore dello scudo sono praticate delle sfinestrature: una per il passaggio della bocca da fuoco, tale da consentire il movimemo di elevazione del cannone, e dotata spesso di scudetto mobile; una o due per permettere la visuale ai congegni di mira della punteria diretta.

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