scorta
Insieme di beni in attesa di un loro impiego successivo, che sono detenuti dagli operatori economici (➔ anche magazzinaggio).
A seconda della loro destinazione d’uso, le s. si distinguono in diversi tipi.
Il primo contempla le s. di materie prime, che sono rappresentate dai fattori produttivi in entrata, destinati alla trasformazione mediante il processo di produzione.
Al secondo appartengono le s. di beni intermedi o semilavorati, che necessitano di una ulteriore fase di trasformazione per essere commercializzati come prodotti finali.
Nel terzo tipo si annoverano le s. di prodotti finiti, quelli per i quali il processo di trasformazione è stato ultimato, e pertanto pronti per essere commercializzati.
A seconda della funzione che le s. ricoprono nel ciclo produttivo, possono distinguersi 3 principali ragioni per le quali avviene il loro accumulo.
I motivi di transazione si riferiscono all’accumulo di s., principalmente creato dalla mancanza di simultaneità tra le fasi di acquisizione e utilizzo delle materie prime, o tra l’ultimazione del ciclo produttivo e la consegna dei prodotti finiti. Si parla in tal caso di s. di transito, poiché la loro variazione avviene in relazione al tempo di trasporto delle scorte.
I motivi cautelativi riguardano la formazione delle s., per es. di prodotti finiti, al fine di fronteggiare eventuali fluttuazioni ampie e inattese della domanda. Qui l’obiettivo di detenzione in magazzino delle s. consiste nell’ottimizzazione del processo produttivo o del marketing: si potrebbero altrimenti imporre adattamenti troppo costosi o perdite di ampie quote di mercato. Relativamente alle materie prime, le s. vengono accumulate per motivi cautelativi nell’eventualità di difficoltà del loro reperimento, che potrebbe compromettere lo svolgimento del processo produttivo.
Infine, sussistono motivi speculativi per i quali le s. sono detenute, allo scopo di minimizzare gli effetti negativi causati da eventuali, future oscillazioni dei prezzi; la loro accumulazione è causata da aspettative di aumento dei costi dei fattori produttivi o di loro presunte difficoltà di reperimento (come per es. nel caso del petrolio).
Se si verificano errori significativi nella previsione relativa alla domanda, le s. ‘effettive’ possono differire da quelle ‘desiderate’. Pertanto, tale componente della contabilità nazionale (➔) è caratterizzata da una variabilità elevata, che può influenzare le fluttuazioni cicliche. L’analisi del livello delle s., noto come ‘ciclo delle s.’, è uno strumento utilizzato per effettuare previsioni circa l’andamento del ciclo economico (➔). L’obiettivo dell’impresa consiste nel mantenere un rapporto ottimale tra le s. detenute in magazzino e il volume delle vendite effettuate. Se, per es., la domanda a valle cresce improvvisamente, il livello delle s. risulterà inferiore a quello ottimale, poiché una quota di esse sarà usata per soddisfare la maggiore domanda e si tradurrà in un aumento del volume delle vendite. La diminuzione delle riserve di magazzino, in tal caso, è un indicatore dell’incremento della domanda, che a sua volta induce a inferire che l’economia si trova in una fase di ripresa del ciclo.