scondire
Termine del linguaggio amoroso, corrispondente al provenzale e francese antico escondire (latino ex-condicere), " dire di no ", " rifiutare ", per cui non mancano attestazioni nella nostra lirica antica (Pier della Vigna Uno piasente isguardo 34 " Ancor m'aggi' ascondutto, / eo diraggio altro motto, - c'ha disdire / poi ch'ella vederà lo meo servire "; canzone anonima La gran gioi disiosa 35 " La parola noiosa, / onde madonna è usata / tuttavia di scondire, / mi mette in gran paura ").
Nel suo valore amoroso esso ricorre due volte nel Fiore, in XLIII 2 (dove si applica all'amor sapientiae inutilmente offerto al poeta da Ragione): Amico, guarda s' tu fai cortesia / di scondir del tu' amor tal damigella / chente son io; e in LIX 4 dello scondir sarà tosto pentuta (cfr. scondetto al v. 2).
Escondire è frequente nel Roman de la Rose; si confronti in particolare: " Dames, dist il, je ne vos ose / Escondire de ceste chose " (v. 3320), per l'analogia del costrutto con quello di Fiore XLIII 2 (‛ scondire qualcuno di qualche cosa ').