scomunica
Nel diritto canonico, censura ecclesiastica che, a causa di un peccato grave e fino all’eventuale assoluzione, esclude il battezzato dalla comunione con la Chiesa, vietandogli di ricevere o amministrare sacramenti e di esercitare qualsiasi ministero ecclesiastico. La s. riveste particolare importanza nella storia dei rapporti tra il papato e i poteri laici, sovrani, principi e comuni, oltre che costituire lo strumento principale del potere ecclesiastico per costringere un fedele all’esecuzione di un ordine.