SCOLIOSI (dal gr. σκολίωσις "incurvamento")
Con questo nome vengono indicate in medicina le deviazioni laterali permanenti della colonna vertebrale. Queste interessano prevalentemente i segmenti toracico e lombare, i cui elementi, vertebre, consentono notevoli spostamenti. Molto spesso la deviazione laterale è associata a quella sul piano sagittale, alla cifosi e quindi in questi casi, e sono i più frequenti, si dovrebbe parlare più propriamente di cifoscoliosi. Per indicare il lato della deviazione si usa considerare la convessità della curva, quindi per scoliosi sinistra s'intende una deviazione laterale con la convessità a sinistra. Se la deformità interessa un solo segmento della colonna, si parlerà di scoliosi lombare, dorsale o cervicale; se tutta la colonna è deviata dallo stesso lato, si dirà scoliosi totale. Molto spesso, specialmente quando la scoliosi dura già da parecchio tempo, la curva unica si trasforma in curva doppia o multipla, in quanto sopra o sotto la curva principale, il cui raggio di conseguenza s'accorcia, si formano delle curve secondarie, di compenso, in senso inverso della principale.
Secondo la diversa natura delle cause da cui trae origine questa deformità, si distinguono varie forme di scoliosi.
La scoliosi congenita può essere dovuta a un prolungato cattivo atteggiamento del feto nel corpo materno ed è allora manifesta fin dal momento della nascita con una curva totale, che resiste ai tentativi di correzione. La radiografia svela in questi casi l'integrità morfologica della colonna vertebrale. Più frequentemente la scoliosi congenita è originata da una difettosa costruzione di singole vertebre (vertebre cuneiformi, emivertebre, ecc.). Ne conseguono deviazioni con curve brevi, a raggio corto o addirittura angolari, di solito senza rotazione e quindi senza gibbo costale. Non è rara la concomitanza di anomalie cutanee, sotto forma di zone di peluria, di nevi o di cicatrici. Molto spesso tale tipo di scoliosi congenita si manifesta appena durante la crescita. È opinione oggi prevalente che parecchie delle scoliosi dell'infanzia e dell'adolescenza siano da riportare a vizî di formazione vertebrale. La radiografia, che in questi casi ha la più grande importanza, ci mette in grado di accertare se vi sia un'anomalia congenita e in che essa consista. Una sede non rara di malformazione congenita è la quinta vertebra lombare, le sue apofisi trasverse e le articolazioni col sacro. Se per un difetto di tal genere la suddetta vertebra sta inclinata lateralmente anche di poco, la conseguenza sarà una deviazione della colonna lombare verso il lato più basso con, di solito, una o più curve di compenso nei segmenti superiori.
Analogia con questo tipo di scoliosi presenta la scoliosi statica. Quando gli arti inferiori non sono di eguale lunghezza, il bacino s'inclina verso l'arto più corto e la colonna vertebrale ne segue l'inclinazione determinando una scoliosi, che si corregge del tutto o in parte nella posizione seduta.
La scoliosi rachitica è la forma certamente più comune tra le deviazioni laterali. Nella rachitide l'osso rammollito cede e si deforma sotto l'azione di forze esterne o del carico male ripartito. La posizione seduta nel bambino rachitico provoca in un primo tempo una cifosi, ossia un dorso curvo, ma se egli prende una posizione asimmetrica, come solitamente avviene quando è portato in braccio dalla madre, e i rachitici che si reggono male in piedi vengono molto portati, la cifosi si trasforma in scoliosi. La scoliosi rachitica ha prevalentemente la convessità rivolta a sinistra e colpisce di preferenza il segmento dorsale. Le costole, che seguono il movimento di torsione delle vertebre, formano una prominenza all'indietro dal lato della convessità (gibbo costale), mentre da quello della concavità la gabbia toracica apparisce infossata. Davanti, viceversa, è prominente il torace dal lato concavo e appiattito quello dal lato convesso. Nella sezione orizzontale del torace una diagonale diventa più lunga e l'altra più corta. Il gibbo costale può raggiungere gradi estremi. Sopra e sotto la curva principale si sviluppano le curve di compenso in senso opposto. La deformità non si arresta dopo guarita la rachitide, ma sotto l'azione del carico tende ad aggravarsi anche nell'età adulta.
Un'altra forma frequente è la scoliosi abituale. Questa si manifesta di solito al principio del secondo decennio, in soggetti gracili, poco sportivi, che stanno molte ore seduti e con atteggiamento asimmetrico. La deformità s'inizia nel segmento lombare, prevalentemente a sinistra, più tardi si stabilisce una curva di compenso toracica opposta. Un tempo per queste scoliosi s'incolpava la scuola con le sue panche non sempre adatte alla statura degli scolari. La scuola può avere una parte abbastanza notevole nel determinare la scoliosi, ma soltanto in soggetti predisposti per deficenza muscolare, gracilità o simili. Questi soggetti, appunto perché deboli, assumono a scuola un atteggiamento scorretto e questo, stabilizzandosi, produce la deformazione scheletrica.
Deformità di sommo grado possono presentare le scoliosi paralitiche, dovute precipuamente alla paralisi infantile, quando da un lato alcuni muscoli o gruppi muscolari sono messi fuori di funzione. Non rara è la deviazione laterale causata da processi suppurativi unilaterali della pleura, scoliosi pleuriche.
Tutte le malattie che ledono l'integrità della colonna vertebrale possono produrre la scoliosi, per es. la tubercolosi, ma sono casi piuttosto rari. Alcune forme di scoliosi, fra cui la cosiddetta scoliosi sciatica, dovute a contratture muscolari temporanee, non sono vere scoliosi ma soltanto degli atteggiamenti scoliotici.
Il decorso della scoliosi è vario, mentre alcuni casi, specialmente se insorti tardivamente, alla fine dell'adolescenza, si stabilizzano con deformità modeste, altri s'aggravano progressivamente fino a raggiungere gradi cospicui con forte torsione della colonna vertebrale e conseguente formazione di grosso gibbo costale da un lato e infossamento della gabbia toracica dal lato opposto. In un torace così deformato anche il cuore e i polmoni subiscono spostamenti e funzionano in condizioni sfavorevoli.
La cura della scoliosi è molto difficile perché la colonna vertebrale non offre punti di presa per l'impiego di forze raddrizzanti, e richiede sempre parecchia pazienza e costanza da parte del medico e del malato, essendo la durata dell'affezione lunghissima. Negli stadî iniziali si possono ottenere delle correzioni alle volte complete, in quelli più avanzati è già molto se si riesce a impedirne il peggioramento. Per curare la scoliosi è necessaria l'opera di medici specializzati nell'ortopedia e talvolta è indispensabile il ricovero temporaneo in istituti ortopedici.
Tra i mezzi di cui si serve il medico va menzionata anzitutto la ginnastica, sia a corpo libero, sia con attrezzi o con macchine speciali che consentono di mobilizzare le parti rigide portando il movimento con tutta precisione nel segmento vertebrale desiderato. In alcuni casi trova indicazione la cura del raddrizzamento progressivo mediante apparecchi gessati, che vengono applicati successivamente fino a che si sia ottenuta l'ipercorrezione, ossia l'inversione delle curve. Talvolta possono essere indicati degli atti operativi allo scopo di ottenere la fissazione di un determinato segmento della colonna vertebrale per evitare ulteriori deformazioni. Spesse volte, nei casi gravi, si rende necessario l'uso di corsetti levabili, che, oltre a fissare ed estendere il busto, scaricano la colonna dal peso della parte superiore del corpo.
Come s'è detto, le cure ben di rado, e soltanto nei casi iniziali raggiungono la guarigione completa e il più delle volte il massimo che si possa ottenere è l'arresto della deformità, perciò il problema della scoliosi va risolto soprattutto con la profilassi. Combattere la rachitide e tutte le altre malattie costituzionali che la favoriscono e irrobustire il corpo fin dalla prima infanzia. Negli stadî iniziali cura precoce, nei vizî di portamento adatti esercizî di ginnastica correttiva.