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scola

Enciclopedia Dantesca (1970)
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scola


In Pg XXXI 96, nella rappresentazione di Matelda che, procedendo nel fiume Lete a fior d'acqua (sovresso l'acqua) e traendo dietro a sé D., camminava lieve come scola. Il vocabolo è in genere inteso nel significato di " barchetta ", " gondola ", qual era precedentemente in Guittone (cfr. Contini, Poeti I 198; da scaula, veneto o ravennate; cfr. anche Parodi, Lingua 140).

Cfr. anche Benvenuto: " est... scola... genus navigii longum, leve, aptum ad bella navalia, et talis fuit haec mulier longa, levis, apta ad bella ": egli, con il Serravalle, è l'unico fra gli antichi ad adottare questa lezione. Il Buti legge spola (" istrumento da tessere che si gitta tra lo stame e va leggermente... e cusì lieve andava Matelda sovra l'acqua "), variante che, apparsa in codici fiorentini della sezione a, ma anche in qualche settentrionale, e ampiamente adottata in seguito, consentirebbe di ritenere che Matelda non " debba essere immersa anche lei " (Porena). Ma l'indicazione dei codici antichi è più favorevole a scola, e d'altronde questo termine può essere assunto anche con lo stesso valore di spola (o " navetta ") del telaio; si veda nei testi citati dal Petrocchi, ad l., cui si rinvia per l'intera questione.

Vocabolario
scolaménto
scolamento scolaménto s. m. [der. di scolare3], non com. – L’atto, il fatto di scolare, e il liquido stesso, o altro, che scola o è scolato (più com. scolatura).
scólo
scolo scólo s. m. [der. di scolare3]. – 1. a. Lo scolare, movimento di deflusso di acque o di altri liquidi: un fossato per lo s. dell’acqua piovana; rete di scolo; galleria di scolo, nelle miniere, per lo scolo delle acque d’infiltrazione....
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