DELLE PALLE (Dalle Palle, Dal Palla, Del Palla), Scipione
Di questo cantante e compositore senese vissuto nella prima metà del XVI secolo, ignoriamo la data di nascita, avvenuta presumibilmente nel primo decennio del sec. XVI. Altrettanto incerta è l'identificazione con Scipione De Vecchi, "nobile senese, cavaliere cesareo ed ornato di tutte le arti liberali", morto a Siena nel 1568 e ivi sepolto presso la chiesa di S. Spirito.
Considerato dai contemporanei una delle voci più belle del secolo, operò soprattutto a Napoli, dove partecipò alla rappresentazione di commedie e intermedi. Nel 1547 svolse il ruolo di servo, accanto ad altri famosi cantanti dell'epoca, quali A. Mariconda, L. Dentice e G. C. Brancaccio, nella commedia Gliingannati, opera anonima dell'Accademia degli Intronati di Siena. Tale commedia fu fatta rappresentare dal principe di Salerno Ferrante Sanseverino nel proprio palazzo, al fine di promuovere a Napoli il gusto per il teatro e "portarlo all'altezza a cui era già elevato in altre città" (Croce).
Il D. viene inoltre ricordato, sotto il nome di "del Palle", dal Dentice nei suoi Duo dialoghi della musica (1552), come uno dei "iperfettissimi musici [che] cantano miracolosamente", protagonisti di uno spettacolo tenutosi nella casa di donna Giovanna d'Aragona, moglie di Ascanio Colonna. Nel 1558, sempre a Napoli, il D. partecipò, nella parte di Proteo, insieme con Leonardo dell'Arpa, con lo spagnolo Cornelio, cantore della cappella vicereale, e con una certa donna Eufemia, ad uno degli intermedi dell'Alessandro di A. Piccolomini, fatto rappresentare dalla marchesa del Vasto, Maria d'Aragona, nel suo palazzo di Chiaia.
L'ultima testimonianza diretta dell'attività del musicista senese, dai documenti finora emersi, si riferisce alla festa di carnevale svoltasi a Firenze il 15 febbr. 1567, descritta da A, Ceccherelli, durante la quale "...cantarono e sonarono la seguente Canzone [Per questo duo guerrier famosi e chiari]composta dal M. Scipione Dalle Palle senese, musico eccellentissimo e la musica composta dalla M. Stefano Rossetto assai concertata...". Tra le testimonianze postume sul D. è di particolare rilievo il riferimento al musicista da parte di G. Caccini nella Introduzione delle sue Nuove musiche (1602), dove egli cita il D. quale suo maestro, dichiarando di avere appreso da lui "la nobile maniera di cantare". Tale notizia trova conferma nella Dedica di canoni vari sopra un soggetto solo (1612) di Antonio Brunelli, in cui si legge che avendo Cosimo I de' Medici fatto trasferire (nel 1560 c.) il giovane Caccini da Roma a Firenze, lo affidò all'insegnamento del "primo cantante del secolo Scipione dalle Palle". Da questo rapporto col Caccini viene indubbiamente amplificata l'importanza storica del D. la cui attività, sulla scorta della fondata ipotesi di Nino Pirrotta, testimonia da un lato i precoci scambi musicali tra Napoli e la Toscana, dall'altro una pratica dello stile monodico e del "recitar cantando" anteriore alla Camerata fiorentina.
L'unica composizione del musicista, pervenutaci in edizione a stampa, è una canzone a tre voci, Dura legge d'amor tratta dal Trionfo d'amore del Petrarca, contenuta in una raccolta di ventotto canzoni di autori vari dal titolo: Aeri raccolti insieme con altri bellissimi aggionti di diversi dove si cantano Sonetti, Stanze e Terze Rime stampato a Napoli nel 1577 da Giuseppe Cacchi o dell'Aquila ed edite da Rocco Rodio.
Fonti e Bibl.: L. Dentice, Duo dialoghi della musica, Roma 1552; A. Ceccherelli, Tutte le feste e mascherate fatte in Firenze per il Carnovale, questo anno 1567, Firenze 1567, pp. 6, 8; G. Caccini, Le nuove musiche, Roma 1602; A. Brunelli, Dedica di canoni vari musicali sopra un soggetto solo, Venezia 1612, p. 2; Dell'Istoria di notar Antonino Castaldo..., in Raccolta ... scrittori... Regno di Napoli, VI, Napoli 1769, pp. 71 s.; R. Morrocchi, La musica in Siena, in Biografie di artisti e dilettanti musici senesi, Siena 1886, p. 87; Di una stampa sconosciuta delle "Stanze" di Tansillo per la duchessa d'Alba, a cura di E. Percopo, Città di Castello 1914, pp. 11, 15; B. Croce, I teatri di Napoli. Dal Rinascimento alla fine del secolo decimottavo, Bari 1926, p. 28; Feste musicali della Firenze medicea (1480-1589), a cura di F. Chisi, Firenze 1939, p. XXVIII, n. 1; N. Pirrotta, Tragédie et comédie dans la Camerata fiorentina, in Musique et poésie au XVIe siècle, Paris 1954, pp. 290 s.; W. Hitchcock, A new biographical source for Caccini, in Journal of the American Musicol. Society, XXVI (1973), pp. 145, 147; N. Pirrotta, Li due Orfei. Da Poliziano a Monteverdi, Torino .1975, pp. 122 s., 140 s., 220, 222, 224, 265, 290, 327; E. Vogel, Bibliothek der weltlichen Vocalmusik Italiens, II, Berlin 1892, p. 426; R. Eimer, Quellen-Lexicon der Musiker, VII, pp. 348 s.; Repertoire intern. des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800. Recueils imprimés XVI e XVII siècles, p. 302; H. Wiley Hitchcock, in The New Grove Dictionary of music and musicians, V, London 1980, pp. 348 s.