SCILLUK
. Una delle più note e numerose popolazioni del Sudan Anglo-Egiziano. L'allevamento del bestiame è l'elemento essenziale della loro economia: la posizione sociale di un individuo dipende dalla quantità di bestiame che possiede. L'agricoltura, la caccia e la pesca contribuiscono pure notevolmente alla loro alimentazione.
La famiglia è fondata sulla poligamia e la condizione della donna è notevolmente elevata. Il potere del re è assoluto nel campo spirituale e temporale e i capi delle diverse provincie sono responsabili dinnanzi a lui. Esso si riallaccia al tipo del re sacro. Dal momento dell'incoronazione si ritiene che in lui s'incarni lo spirito di Nyikango, a cui si attribuisce la fondazione della nazione e della dinastia, e che quindi ogni atto del re sia atto di Nyikango. Gli Scilluk si ricordano i nomi di circa trenta re che sarebbero succeduti a Nyikango. Il re era messo a morte quando cominciava a dare i primi segni di vecchiaia o malattia. Come avvenisse quest'uccisione non si sa con esattezza. Nelle leggende popolari, che devono riprodurre abbastanza fedelmente la realtà storica si descrive il re assalito di notte nella sua capanna da uno dei figli pretendente al trono, contro il quale è punto di onore del re difendersi da solo. Il potere spettava al vincitore. Per essere in migliori condizioni di difesa il re dormiva di giorno e vegliava di notte.
Si era da tempo informati dell'importanza preponderante di Nyikango e di altri spiriti d'antenati nel culto e si sapeva abbastanza della credenza in un essere supremo chiamato Jwok. Ma ora, grazie particolarmente alle informazioni di J. P. Crazzolara, si sa che Jwok è il creatore del mondo e che a lui sono rivolti direttamente preghiere e sacrifìci. Secondo il Crazzolara per quanto riguarda l'idea di Dio nella sua essenza i missionarî non hanno portato quasi nulla di nuovo.
Lingua. - Lo scilluk fa parte del gruppo scilluk (o ciol del Conti-Rossini) della famiglia delle lingue nilotiche (vedi nilcotiche, lingue, XXIV, p. 827); secondo Westermann apparterrebbe a quella branca del nilotico ch'egli chiama "nilotico-sudanese" (cfr. anche africa, I, 765). Nella fonetica si nota la presenza di suoni interdentali e di tre toni (alto, basso e medio). E comune lo scambio fra č e š; alternanze del tipo p ~ f ricorrono anche nella stessa parola e presso il medesimo individuo a distanza di pochi secondi. Non esiste genere grammaticale. Il plurale è formato generalmente con alterazione della vocale della radice (allungamento, per es., òkòk "fiore", pl. òkōk; mutamento di tono yít "orecchio", pl. yìt); talvolta col suff. -i; al singolare, specialmente nei sostantivi indicanti cose concrete e negli aggettivi, si trova sovente un suffisso -ǫ che cade al plurale (per es., fâl-ǫ "coltello", pl. fāl); questo suffisso era originariamente un determinativo e il Reinisch lo ha giustamente comparato con -ō del Caffa, -āū del Quara, ecc. Il genitivo segue regolarmente il nominativo (spesso, specialmente al plurale, il nominativo è rafforzato da un suffisso possessivo -e). I possessivi sono suffissi al sostantivo cui si riferiscono (per es., wòd-à "la mia casa", wòd-ì "la tua casa", wòd-è "la sua casa", ecc.). Il sistema dei numerali è quinario. Il passivo dei verbi è formato con il semplice mutamento di tono, per es., cham "mangiare" (yâ chàmò "io mangio"); a châm "è (fu), mangiato".
D. Westermann, The Shilluk People, their language and folklore, Filadelfia 1912; W. Hofmayr, Die Schilluk. Geschichte, Religion und Leben eines Niloten-Stammes (in Anthropos-Bibliothek, II, 5, Vienna 1925); C. G. Seligman, Cult of Nyakang, and the Divine Kings of the Shilluk, in Fourt Report of the Wellcome Tropical Research Laboratories, vol. B, Khartum 1911; id., voce Shilluk, in Heastings Encyclopaedia of Religion and Ethics, Edimburgo, XI, 1920, pp. 458-462; C. G. Seligman e Brenda Z. Seligman, Pagan Tribes of Nilotic Sudan, Londra 1932; J. P. Crazzolara, Beiträge zur Kenntnis der Religion und Zauberei bei den Schilluk, in Anthropos, XXVII, 1932, pp. 183-211, 881-897. Si vedano pure gli articoli di D. S. Oyler pubblicati nella rivista Sudan Notes and records (Khartum 1918, 1919, 1920, 1926). - Per la lingua, D. Westermann, A short grammar of the Shilluk Language, Filadelfia-Berlino 1911; L. Reinisch, Die sprachliche Stellung des Nuba, Vienna 1911; J. Lehr, Die sprachliche Stellung des Schilluk, in Bibliotheca africana, I (1924), pp. 18-26; II (1926), pagine 235-238; B. Kohnen, Shilluk Grammar with a little english-shilluk dictionary, Verona 1933. - Per la religione v G. M. Beduschi, Idee religiose dei Scilluk, in La Nigrizia, Verona 1907, anno XXV, pp. 146-142.