SCILLA (A. T., 27-28-29)
Paese e comune della provincia di Reggio Calabria; il comune (44,92 kmq.) con un tratto costiero di 10 km. a E. dell'inizio dello Stretto di Messina e territorio retrostante, raggiunge a stretto triangolo verso SE. i 1000 m. di altezza, comprendendo tratti dei tre successivi terrazzamenti del fianco occidentale aspromontano (un primo a 60-110 m. di altezza, poi i Piani di Melia a 600 m. in media, infine quelli di Aspromonte a 1000-1100 m.). A ⅓ circa del tratto costiero, alternato di strisce alluvionali e pareti dirupate, si protende in mare per circa 300 m. la rupe famosa, formando due piccole pittoresche insenature, Marina Grande a O., con spiaggia sabbiosa lunga 700 m., e Chianalea a E., scogliosa e con piccolo porto, animate da barche pescherecce (pesca primaverile del pesce spada) e di piccolo traffico (specialmente con le Isole Lipari, ove si trasporta legname dell'Aspromonte, esportandone pomodori, vini, pomice, ecc.). L'abitato di Scilla si allinea lungo le due insenature e sale sul fianco della rupe, alta 70 m. e dominata da un tozzo castello spagnolo (sec. XVI), e si stende poi sul primo terrazzamento col quartiere di S. Giorgio, abitato da agricoltori (agrumi e ulivi). Scilla, intieramente distrutta dal terremoto del 1783 e poi risorta, fu di nuovo distrutta nel 1908 e si presenta oggi interamente rinnovata, specialmente nella parte alta; nel 1931 contava 4449 ab. Scilla ebbe nel sec. IX sulla sua rupe un fiorente monastero basiliano, detto di S. Pancrazio, dal quale dipendevano le terre circostanti. Fu presa nel 1060 dai Normanni, i quali vi mantennero con ampie concessioni i Basiliani; passata nel sec. XII agli Angioini, ebbe parte importante nella guerra del Vespro e alla fine di questa (1285) fu degli Aragonesi di Sicilia, ma tornò nel 1303 agli Angioini. I Basiliani la lasciarono definitivamente nel 1424; da allora fu fortezza aragonese, poi spagnola; passò in seguito ai Ruffo che la tennero sino al 1806 col titolo di principato. Vi nacque Raffaele Piria, patriota e chimico insigne. È stazione balnearia notevole della costiera reggina, con stazione ferroviaria sulla linea Battipaglia-Reggio di Calabria. Il comune aveva 7673 ab. nel 1871, scese a 7395 nel 1901 per l'emigrazione, a 6859 nel 1931, ma è attualmente in aumento demografico. Oltre al centro principale si ricordano Favazzina (notevole per la produzione di agrumi) 5 km. a E. lungo la costa, con 623 ab., Melia e Solano Superiore situati sui Piani di Melia.
G. Minasi, Il monastero basiliano di San Pancrazio sullo scoglio di Scilla, Napoli 1893.