SCIANGALLA (amarico Šānqellā)
Gli Abissini dànno il nome generico di sciangalla alle popolazioni nilotiche e negre abitanti sui confini fra il Sudan e l'Etiopia. Poiché tali popolazioni sono considerate di razza inferiore, il nome di sciangalla ha assunto anche un valore dispregiativo. Esso non designa quindi attualmente in amarico alcun gruppo singolo di popolazione, per quanto erroneamente viaggiatori abbiano specificamente applicato il nome di sciangalla a diversi popoli dell'Etiopia occidentale o meridionale.
Il nome sciangalla deriva da quello della popolazione sudanese dei Banū Sẖanqūl della media valle del Nilo Azzurro. I Banū Sẖanqūl appartengono al gruppo etnico dei Berta e parlano un linguaggio berta. Il territorio dei Banū Sẖanqūl è stato conquistato dagli Scioani del ras Makonnen negli ultimi anni del sec. XIX. È da notare che, mentre, come si è detto sopra, il nome dei Banū Sẖanqūl ha assunto in amarico un significato soltanto generico, i Banū Sẖanqūl sono specificamente designati oggi dagli Abissini col nome di Arab ("Arabi"), in quanto che essi, accanto al berta, hanno l'arabo come seconda lingua.
Il paese dei Banū Sẖanqūl è ricco di giacimenti auriferi, la maggior parte dei quali sono sfruttati dagl'indigeni ancora con sistemi molto primitivi. Il governo etiopico aveva dato negli ultimi anni alcune concessioni minerarie ad Europei, i quali per altro - nelle difficili condizioni di non sicurezza della regione - hanno potuto fare ben poco.
Il principale gruppo dei Banū Sẖanqūl è quello degli Sciogalè (galla šogalē, berta ḫoǧalē), etnicamente costituiti da una stirpe, che vanta origini arabe (i Rikābiyyah) e che si è imposta a una popolazione negra sudanese. Il territorio durante la cessata dominazione abissina era soggetto a un capo Rikābiyyah, che aveva il titolo di šayḫ (ma soleva anche intitolarsi sultano nella corrispondenza).
Uno dei primi che abbia descritto il paese è stato il missionario italiano Giovanni Beltrame, che vi penetrò nel 1855 venendo dal Sennar. E. Cerulli, durante la sua spedizione nell'Etiopia occidentale, ha studiato le popolazioni e i linguaggi dei Banū Sẖanqūl determinandone l'origine berta.
G. Beltrame, Il Sennar e lo Sciangalla, Verona 1879; E. Cerulli, Etiopia occidentale, II, Roma 1932, cap. 17°.