schiudere (ischiudere)
Con costrutto pronominale, per " liberarsi dal chiuso ", " uscir dal chiuso " e quindi " precipitarsi fuori con furia ": indica il movimento violento del porco che si lancia dal porcile appena aperto: Ma né di Tebe furie né troiane / si vider mäi in alcun tanto crude, / non punger bestie, nonché membra umane, / quant'io vidi in due ombre smorte e nude, / che mordendo correvan di quel modo / che 'l porco quando del porcil si schiude (If XXX 27).
Il participio passato, con valore di aggettivo, è nel senso di " aperto ", " senza nessuna specie di riparo ", " senza sponda ", nella descrizione del settimo girone il cui lato interno era ‛ chiuso ', limitato dal monte; quello esterno schiuso, non cintato, aperto verso il vuoto: Pg XXV 115 ir ne convenia dal lato schiuso / ad uno ad uno; e io temëa 'l foco / quinci, e quindi temeva cader giuro.
Nel senso di " escludere ", " tener lontano ", in Cv III III 12 dissi ‛ Amore ragionare ne la mente ', per ischiudere ogni falsa oppinione da me, ove si ha la forma prostetica ‛ ischiudere ', usata dopo preposizione che termina in consonante.