schermo
Vocabolo di uso limitato, in pratica, alla sola Commedia (due soli esempi nella Vita Nuova, uno nelle Rime); per lo più ricorre nella locuzione ‛ fare s. di una cosa ' che vale " servirsene come mezzo di riparo, protezione, difesa ": Rime CXVI 73 [questa donna] fatto ha d'orgoglio al petto schermo tale, / ch'ogni saetta [d'Amore] lì spunta suo corso; If VI 20 Urlar li fa la pioggia come cani; / de l'un de' lati fanno a l'altro schermo, cioè per non esser colpiti dalla pioggia in un fianco, le oppongono l'altro. E così in XIII 134.
Conserva lo stesso significato in If XXI 60 giù t'acquatta / dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia; non è ben chiaro se aia sia una seconda persona singolare, come appare più probabile (" affinché tu ti abbia in esso scheggio un qualche riparo "), o non piuttosto una terza (" che abbia per te, ti fornisca, una difesa ").
Sembra logico supporre che sia usato in senso concreto, con il significato di " argine ", " diga " che serva di difesa, detto dei Fiamminghi che, temendo 'l fiotto che 'nver' lor s'avventa, / fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia (If XV 6).
In senso figurato vale " modo, mezzo, per tener nascosti i propri atti e le proprie intenzioni ": Vn V 3 pensai di fare di questa gentile donna schermo de la veritade, mi proposi di fingere amore per lei in modo da " dissimulare " il mio amore per Beatrice; e così in VI 1 questa donna era schermo di tanto amore. V. DONNE DELLO SCHERMO; Vita Nuova.
Due volte ricorre al plurale in accezioni particolari. Quando Virgilio fa presente a Malacoda di esser venuto nell'Inferno sicuro già da tutti vostri schermi (I f XXI 81), usa il vocabolo con un significato vicino a quello di " impedimenti ", " opposizioni ", che implica l'idea di una " difesa attiva, anche offensiva " (Porena), mentre negli esempi finora esaminati s. è sempre sentito come qualcosa di passivo.
Il vocabolo è anche presente nell'ampia metafora in cui viene deplorata la superbia umana: noi siam vermi / nati a formar l'angelica farfalla, / che vola a la giustizia sanza schermi (Pg X 126). " Di fronte alla giustizia di Dio l'anima non può sperare alcun vantaggio dai beni... dai quali l'uomo trae sulla terra ragione di orgoglio e illusione di forza " (Sapegno); la locuzione non varrà pertanto " senza difesa alcuna ", ma piuttosto " senza la possibilità di difendersi ".