scernere
" Discernere " e quindi " riconoscere ", " individuare " (" Scerno passa dal valore di distinguere a quello di mostrare a dito ", Torraca, in Lett. dant. 1195): ma[lag]evole fu molto a scernere quello [fine] dove direttamente ogni umano appetito si riposasse (Cv IV VI 8).
Con il ‛ si ' passivante, se non impersonale, in If XV 87 e quant'io l'abbia in grado [D. allude all'insegnamento di Brunetto Latini], mentr'io vivo / convien che ne la mia lingua si scerna, cioè " si riconosca ": " si conosca e vegga in quest'opera la quale io ho fatta " (Buti). Da ricordare la variante si sterna, " si dichiari " (che richiama Pd XI 24), in rima ricca con paterna ed etterna (v. Petrocchi, ad locum). Interessante all'opposto, in Pd XXVI 40, la variante Scerne di qualche codice in luogo di Sterne(l).