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SCERIFFO

di Carlo Alfonso Nallino - Enciclopedia Italiana (1936)
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SCERIFFO

Carlo Alfonso Nallino

. Nel mondo musulmano l'arabo sharīf (nobile), in senso tecnico, designa chi discende da Maometto attraverso sua figlia Fāṭimah e il costei marito ‛Alī; il plurale è ashrāf o shurafā', onde, attraverso la pronunzia dialettale shurfā dell'Africa settentrionale lo sciorfa e chorfa dell'uso ufficiale rispettivamente italiano e francese. Gli sceriffi si dividono in Ḥasanidi e Ḥusainidi, secondo che presumono discendere da al-Hasan o da al-Ḥusain, i due figli di Alī e Fāṭimah; i primi costituiscono la totalità degli sceriffi dell'Africa settentrionale e la grande maggioranza di quelli del Ḥigiāz; i secondi la totalità di quelli dello Yemen e del Ḥaḍramawt e degli sceriffi sciiti. Sinonimo di sharīf è sayyid, benché in alcuni paesi (non in Egitto) il primo vocabolo si applichi a chi è ḥasanide e l'altro a chi è ḥusainide. Nel Marocco al nome d'uno sceriffo si premette l'epiteto mawlāy o mūlāy (v. mawlà). Gli sceriffi, anche se di misera condizione sociale, sono oggetto di molta venerazione; in alcuni paesi sogliono mettere una fascia verde al turbante; formano una specie di aristocrazia religiosa, della quale è traccia in alcune disposizioni del diritto musulmano, e sono sottoposti alla vigilanza morale del naqīb al-ashrāf o sovrintendente degli sceriffi, che in ogni regione tiene anche i registri del loro stato civile. Il rispetto ai discendenti di Maometto ha permesso il sorgere di numerose dinastie regnanti sceriffe: citiamo, per il ramo ḥasanide, gli Sceriffi della Mecca (dal 1201 in poi), gl'Idrīsidi el Marocco (788-985) e quelli dell'‛Asīr (dal 1909), gli Sceriffi Sa‛diani (1544-1658) e Fīlālī (dal 1664 a oggi) del Marocco, i Senussi; e, per il ramo ḥusainide, i Fāṭimidi (909-1171); tutti gli imām degli Sciiti, incluse le dinastie zaidite dello Yemen dall'893 in poi, e i sayyid del Ḥadramawt che detengono il potere nelle città interne. Nella Tripolitania gli sceriffi, tutti hasanidi, si calcolano a circa ottomila; i gruppi maggiori sono nel Sāḥel di Tripoli e nel territorio della Mesellāta, anzi in qualche luogo si hanno piccole tribù sceriffe.

La qualità di sceriffo si trasmette per linea maschile; tuttavia in alcuni luoghi abusivamente la si attribuisce anche a chi sia figlio di sola madre sceriffa.

Vedi anche
Sadiani Dinastia di sultani sceriffi del Marocco, stabilita nella regione dello Wādī Dar‛a, che impose la sua signoria su tutto il territorio marocchino (16° sec.). Regnò fino al 1654 e fu seguita dalla dinastia degli sceriffi Fīlālī. sayyid Nell’Arabia preislamica, titolo onorifico del capo tribù. Nell’età musulmana, premesso al nome personale, designa uno sceriffo in generale o del ramo husainide. Nell’uso comune moderno, equivale a ‘signore’. La Mecca (arabo Makka) Città dell’Arabia Saudita (1.294.168 ab. nel 2004; 1.490.000 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana), capoluogo della provincia omonima. È la città santa dell’islam e luogo di nascita di Maometto. Sorge a 360 m s.l.m., a O dell’orlo dell’altopiano arabico, nel Hegiaz ... al-Ḥasan ibn ‛Alī al-Ḥasan ibn ‛Alī. - Primogenito (625 circa - 670) di Fāṭima figlia di Maometto e di ‛Alī, il quarto califfo. Dopo la morte del padre fu proclamato califfo nell'Iraq, ma dietro forte compenso rinunciò al potere in favore di Mu‛āwiya. Da lui discende la linea degli sceriffi hasanidi.
Vocabolario
sindaco-sceriffo
sindaco-sceriffo (sindaco sceriffo), loc. s.le m. Sindaco che richiede maggiori poteri di polizia nell’ambito municipale per combattere la criminalità urbana. ◆ Lo sa bene [Gabriele] Albertini [sindaco di Milano] che ha già invocato maggiori...
sceriffo²
sceriffo2 sceriffo2 (ant. ciriffo) s. m. [dall’arabo sharīf «nobile»]. – Nel mondo musulmano, titolo dato a chi è considerato discendente da Maometto, in linea maschile, attraverso sua figlia Fatima e il marito di lei Alì; gli sceriffi...
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