SCERIFFO
. Nel mondo musulmano l'arabo sharīf (nobile), in senso tecnico, designa chi discende da Maometto attraverso sua figlia Fāṭimah e il costei marito ‛Alī; il plurale è ashrāf o shurafā', onde, attraverso la pronunzia dialettale shurfā dell'Africa settentrionale lo sciorfa e chorfa dell'uso ufficiale rispettivamente italiano e francese. Gli sceriffi si dividono in Ḥasanidi e Ḥusainidi, secondo che presumono discendere da al-Hasan o da al-Ḥusain, i due figli di Alī e Fāṭimah; i primi costituiscono la totalità degli sceriffi dell'Africa settentrionale e la grande maggioranza di quelli del Ḥigiāz; i secondi la totalità di quelli dello Yemen e del Ḥaḍramawt e degli sceriffi sciiti. Sinonimo di sharīf è sayyid, benché in alcuni paesi (non in Egitto) il primo vocabolo si applichi a chi è ḥasanide e l'altro a chi è ḥusainide. Nel Marocco al nome d'uno sceriffo si premette l'epiteto mawlāy o mūlāy (v. mawlà). Gli sceriffi, anche se di misera condizione sociale, sono oggetto di molta venerazione; in alcuni paesi sogliono mettere una fascia verde al turbante; formano una specie di aristocrazia religiosa, della quale è traccia in alcune disposizioni del diritto musulmano, e sono sottoposti alla vigilanza morale del naqīb al-ashrāf o sovrintendente degli sceriffi, che in ogni regione tiene anche i registri del loro stato civile. Il rispetto ai discendenti di Maometto ha permesso il sorgere di numerose dinastie regnanti sceriffe: citiamo, per il ramo ḥasanide, gli Sceriffi della Mecca (dal 1201 in poi), gl'Idrīsidi el Marocco (788-985) e quelli dell'‛Asīr (dal 1909), gli Sceriffi Sa‛diani (1544-1658) e Fīlālī (dal 1664 a oggi) del Marocco, i Senussi; e, per il ramo ḥusainide, i Fāṭimidi (909-1171); tutti gli imām degli Sciiti, incluse le dinastie zaidite dello Yemen dall'893 in poi, e i sayyid del Ḥadramawt che detengono il potere nelle città interne. Nella Tripolitania gli sceriffi, tutti hasanidi, si calcolano a circa ottomila; i gruppi maggiori sono nel Sāḥel di Tripoli e nel territorio della Mesellāta, anzi in qualche luogo si hanno piccole tribù sceriffe.
La qualità di sceriffo si trasmette per linea maschile; tuttavia in alcuni luoghi abusivamente la si attribuisce anche a chi sia figlio di sola madre sceriffa.