SCAPOLARE (dal lat. scapula, "spalla")
Indica propriamente la parte più caratteristica dell'abito della maggior parte degli ordini monastici, adottata anche da altri ordini e congregazioni religiose: consiste in una lunga pezza di stoffa che, lasciando passare la testa da un'apertura, pende più o meno sul dorso e sul petto. Il suo colore varia secondo gli ordini monastici. Si crede che tragga origine dall'abito indossato per preservare le vesti ordinarie dei lavoratori delle terre degli antichi monaci benedettini (cfr. Regula S. Benedicti, c. 55; Patrol. Lat., LXVI, col. 771). Poi anche gli oblati e i membri di secondi e terzi ordini ricevettero lo scapolare proprio dell'ordine rispettivo, come segno di dipendenza da esso. In progresso di tempo, per maggior comodità dei terziarî secolari, lo scapolare venne ridotto a due piccoli pezzi di stoffa, spesso milniti d'immagini sacre, riuniti da due semplici nastri che poggiano sulle spalle. L'uso di portare uno scapolare della stessa forma dei precedente, ma di dimensioni anche minori, detto perciò piccolo scapolare, fu esteso anche ai membri di confraternite dipendenti da ordini religiosi; il nome di abitino che gli si suol dare rivela ancora la sua origine. Ma a poco a poco, allontanandosi sempre più dall'idea primitiva, lo scapolare servì anche di semplice distintivo di confraternite o pie unioni indipendenti da famiglie religiose, e alcuni scapolari si possono portare senza entrare in un'associazione pia. Gli scapolari più antichi e più conosciuti sono: quello bianco della SS. Trinità, quello rosso della Passione, quello bruno o nero della B. Vergine del Carmine (che, per esser diffusissimo, si suole chiamare "lo scapolare" antonomasticamente), quello nero dell'Addolorata, quello ceruleo dell'Immacolata Concezione, quello giallo e violetto di S. Giuseppe, ecc. È condizione essenziale per godere dei privilegi spirituali, che lo scapolare sia di lana e benedetto legittimamente e che venga portato continuamente nel modo consueto. Quest'ultimo obbligo fu modificato da un decreto del S. Uffizio (16 dicembre 1910), che permette di sostituire lo scapolare con una medaglia avente da un lato l'immagine del S. Cuore di Gesù e dall'altro quella della Madonna, e si chiama comunemente medaglia-scapolare.
Bibl.: F. Beringer, Les Indulgences, leur nature et leur usage, 4ª ed. franc. trad. sulla 15ª tedesca, I, Parigi 1925, n. 919 segg.