SCALEA (A. T., 27-28-29)
Paese della Calabria tirrenica settentrionale (provincia di Cosenza) all'estremità S. del tozzo promontorio su cui termina lo spartiacque Lao-Noce. Dinnanzi al pittoresco abitato si apre una piccola baia terminante a SO. in un isolotto, interrato e sormontato a 25 m. s. m. da una torre di guardia del sec. XVI (la Torre di Scalea), nel quale è una grotta assai nota per ritrovamenti di ossami di Mammiferi pleistocenici e manufatti paleolitici musteriani. Scalea, probabilmente continuazione di una stazione navale dipendente in età classica da Laos, ebbe in tutto il Medioevo notevole importanza di scalo marittimo, conservata in parte anche durante l'età moderna. Nel 1283 fu assediata dagli Aragonesi, fu poi dagli Angioini infeudata agli Spinelli con titolo di principato. Scalea ha notevoli resti monumentali di età angioina, tra cui il bel sepolcro di Ademaro Romano, ammiraglio del Regno sotto Roberto d'Angiò, nella chiesa, di origine romanica., di S. Nicola in Plateis. Il comune di Scalea (22,02 kmq.) aveva una popolazione di 3100 ab. nel 1871, di 3154 nel 1901, scesi per la forte emigrazione a 2041 nel 1921, di 2496 nel 1931, quasi tutti accentrati nel capoluogo e dediti all'agricoltura (olivi e cedri) e alla pesca. Scalea ha stazione della ferrovia Napoli-Reggio.